Un cammino “che sapevamo sarebbe stato pieno di ostacoli e difficoltà” ma al tempo stesso ricco di “opportunità di crescita e di cambiamento” e in cinque anni “cambieremo Roma” e “vinceremo” questa sfida complessa. E oggi “non si ruba più, è finito il tempo delle commesse agli amici degli amici”.
Virginia Raggi fa il punto di un anno di amministrazione alla guida della Capitale in una lettera al Messaggero nella quale traccia i passaggi che ritiene piu’ significativi. Innanzitutto “ci stiamo mettendo alle spalle Mafia Capitale e le trappole che ha lasciato”. E la sfida per “disegnare una città moderna, soprattutto più vicina ai suoi abitanti” è una sfida “lunga cinque anni”. Raggi non manca di sottolineare i problemi ereditati: “un sistema di trasporti che, passo dopo passo, stiamo provando a liberare dai debiti per renderlo efficiente; una gestione dei rifiuti che, con il Piano Materiali Post Consumo, abbiamo cominciato a cambiare; il decoro cittadino”. Problemi che si conoscevano e “li stiamo affrontando con un’azione di programmazione di medio e lungo periodo”. Raggi dice che sono state poste le basi “per questa rivoluzione. E si vedono i primi segnali di un cambio di rotta, nonostante le resistente di chi si oppone al cambiamento e di coloro che, dopo essere stati causa di molti dei problemi degli ultimi 20 anni, propongono di rimanere immobili”. Dalla sindaca Raggi un invito: “Tutti devono unirsi lungo questo percorso di rilancio della città, mettendo da parte barriere ideologiche e pregiudizi”. Per Raggi ci sono risultati che passano in sordina ma costituiscono una rivoluzione rispetto al passato. Roma ha approvato per la prima volta, dopo decenni, il proprio bilancio preventivo a gennaio, prima di tutte le altre grandi città italiane e molto prima rispetto alle amministrazioni precedenti. Ne vado fiera”, anche perché così Roma “torna a programmare e a fare bandi di gara”. Dovrebbe essere la normalità ma “per la nostra città rappresenta il ripristino della legalità. Grazie alla programmazione non si danno lavori in affidamento diretto con il pretesto dell’emergenza, quelli spesso finiti nelle inchieste sulla corruzione. Non si ruba più, non era scontato. E’ finito il tempo delle commesse agli amici degli amici. E gli effetti positivi si vedono già”. Raggi dice ancora: “Ci hanno lasciato le strade con le buche, noi le ripariamo facendo gare regolari. C’e’ un piano pluriennale per la manutenzione, cosa che prima non veniva fatta. C’e’ chi dice che l’onesta’ non basta. Invece paga, perché si traduce in risparmi per le casse del Comune e servizi migliori per tutti. L’onesta è la base dalla quale partire”. Certo, gli ostacoli e le sorprese non mancano, “cito, su tutti, i numerosi atti di vandalismo ai danni dei mezzi del Servizio giardini proprio nel momento in cui è impegnato nella cura dei parchi e verde attrezzato. Guarda caso uno dei settori su cui Mafia Capitale aveva puntato le sue mire. Stiamo cambiando una mentalità radicatasi nel tempo. E’ un lavoro poco appariscente ma necessario”. La sindaca sottolinea inoltre: “Abbiamo trovato una città ferma, una macchina amministrativa stremata dalle tristi vicende giudiziarie, tanta rassegnazione. Tuttavia, allo stesso tempo, posso affermare con altrettanta certezza che questa amministrazione da’ ogni giorno il massimo per portare nuove energie. E abbiamo trovato anche molte persone che aspettavano un’opportunità di riscatto, pronte ad impegnarsi”. Non c’è dubbio – afferma – che la strada da fare “sia lunga e in salita. Ci sono stati ostacoli imprevisti e ce ne saranno. Ma allo stesso tempo non c’è dubbio che abbiamo messo la parola fine a un sistema corrotto che per anni ha ‘mangiato’ i soldi delle nostre tasse per avvantaggiare pochi e ha fornito servizi sempre più scadenti e non all’altezza di una grande capitale. Un sistema che non vuole il cambiamento”. Pero’ a Roma va data la possibilità di riscatto, “perché la merita”, è un cammino che “dobbiamo fare insieme”.