Mediaset, Consob convoca Vivendi

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Silvio Berlusconi: conto su azionisti amici per arrivare al 51%

L’Agcom avvia un’istruttoria formale sulla scalata ostile di Vivendi contro Mediaset e domani scenderà in campo anche la Consob, che ascolterà l’a.d. del colosso francese Arnaud de Puyfontaine. Sempre venerdì non è escluso che vengano convocati anche i rappresentanti della media company di Cologno Monzese e della holding di famiglia Fininvest.
Amomento non risulta che nessuna di queste due società abbia ricevuto un avviso ufficiale. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deciso all’unanimità di aprire le indagini dopo che Mediaset ha presentato nei giorni scorsi un esposto per verificare la creazione o meno di posizioni dominanti nel mercato delle comunicazioni, considerando in particolare l’incrocio Mediaset-Telecom Italia che si verrebbe a creare visto che Vivendi è primo azionista del gruppo tlc con il 23,9%. Anche la Commissione nazionale per le società e la Borsa ha deciso di avviare le convocazioni, dopo aver ricevuto un esposto degli italiani contro un’eventuale manipolazione di mercato da parte dei francesi.
Iniziano così a muoversi i soggetti chiamati in causa dalla famiglia Berlusconi per difendere il gioiello di famiglia (oltre a Consob e Agcom c’è anche la procura di Milano a cui è stata presentata una denuncia). La strategia è quella legale-istituzionale mentre nel frattempo Vincent Bolloré, alla guida del diversificato mondo di Vivendi, è arrivato al 25,753% del capitale di Mediaset e al 26,77% dei diritti di voto e mentre ieri in Borsa sono stati scambiati 71 milioni di pezzi, pari al 6% del capitale.
Il titolo Mediaset ha chiuso su del 2,84% a 4,566 euro. Trend rialzista che non eguaglia quello dei giorni scorsi ma che conferma come la battaglia sia ancora in atto e continuino le mosse speculative. Solo ieri, per esempio, Mediaset ha aperto le contrattazioni a +4%, è stato poi sospeso intorno al +8,5%, per poi essere riammesso agli scambi a +4,73%. Gli analisti consigliano a chi ha il Biscione in portafoglio di aspettare prima di prendere decisioni. Anche se l’azione ha già raddoppiato il proprio valore, non si escludono ulteriori rialzi. In parallelo, sempre ieri, Telecom Italia ha archiviato la giornata a piazza Affari a -0,36% a 0,84 euro mentre, a Parigi, Vivendi ha limato un -0,27% a quota 18,33 euro.
Comunque, se i tempi di piazza Affari sono molto concitati, saranno sicuramente più lunghi quelli delle Authority e della magistratura. Nel caso di Agcom, per esempio, la notifica dell’apertura dell’istruttoria ai soggetti interessati è in viaggio. Dal suo ricevimento in poi, possono passare 120 giorni con un’ulteriore richiesta di tempi supplementari per 60 giorni.
«Qui siamo e qui rimaniamo», ha dichiarato Pier Silvio Berlusconi, a.d. e vicepresidente di Mediaset. «Io, mio padre e la mia famiglia abbiamo la volontà assoluta di difendere l’azienda in tutti i modi e ad ogni costo. Non arretriamo». Gli ha fatto eco, ieri, Silvio Berlusconi aggiungendo che Vivendi «forse per farci rinunciare alle cause che abbiamo intentato» per la mancata cessione di Mediaset Premium «ha deciso un’azione di forza. Ci hanno fatto un ricatto, un’estorsione» e, più concretamente, «ci troviamo in questa assurda situazione di non poter fare acquisti di azioni perché la legge impone che il socio di maggioranza possa comprare solo il 5% all’anno. Lo abbiamo fatto e ci siamo dovuti fermare lì. Quindi loro hanno avuto buon gioco mentre noi siamo fermi al 40%», ha proseguito l’ex presidente del consiglio. «Per arrivare al 51% io spero che quei comitati per la difesa dell’italianità di Mediaset, che sono nati, possano portarci a contare sul voto di circa il 20% delle azioni che sono nelle mani di differenti azionisti». Silvio Berlusconi, comunque, dice di non essersi «mai occupato di queste cose. Lascio Mediaset ai miei figli che sono ben capaci di tutelare l’italianità di Mediaset». Nei giorni scorsi, c’è stato un rapido incontro di Bolloré proprio con Berlusconi junior ma non è stato incoraggiante. Quindi a breve seguiranno nuovi sviluppi dello scontro Vivendi-Mediaset.

di Marco A. Capisani, Italia Oggi