Istat, la disoccupazione a marzo cala all’11,4%

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CGIA: CON LICENZIAMENTI FACILI DISOCCUPAZIONE SAREBBE 11,1%Il tasso di disoccupazione a marzo in Italia scende all’11,4%, il livello più basso dal dicembre 2012. Lo rileva l’Istat secondo cui dopo il calo di febbraio (-0,4%, pari a -87 mila), a marzo la stima degli occupati sale dello 0,4% (+90 mila persone occupate), tornando così ai livelli di gennaio. L’aumento riguarda sia i dipendenti (+42 mila i permanenti e +34 mila quelli a termine) sia gli indipendenti (+14 mila): la crescita dell’occupazione, però, non riguarda – ancora una volta – i giovani tra i 25 e i 34 anni. Nel complesso, il tasso di occupazione sale di 0,2 punti al 56,7%. Tradotti, i disoccupati scendono a 2,89 milioni: sono 274 mila in meno rispetto a marzo 2015.
Dopo la frenata di gennaio e febbraio, dovuta in larga parte il taglio degli incentivi alle assunzioni, il mercato del lavoro mostra segnali di ripresa smentendo quanti parlavano della fine della luna di miele tra l’Italia e l’occupazione. Insomma, assorbito il calo degli sgravi fiscali da 8mila a 3.250 euro l’anno per ogni assunzione a tempo indeterminato, la disoccupazione è tornata a calare, grazie anche agli effetti del Jobs Act che permettono maggiore flessibilità in entrata ed uscita. Il dato di marzo è quindi positivo anche perché tornano a calare gli inattivi, coloro che né lavorano, né cercano un impiego: sono 13,9milioni, 36mila in meno rispetto a febbraio e 125mila in meno sullo stesso periodo del 2015. Per contro gli occupati nell’anno sono aumentati di 263mila unità e i disoccupati sono calati di 274mila unità. In sostanza la forza lavoro si è ampliata e molti di quelli che hanno cercato un’occupazione l’hanno trovata. A preoccupare, quindi, sono altri aspetti: il boom degli over 50, la fatica a trovare un lavoro per tutti i giovani fino ai 34 anni e l’abuso dei voucher lavoro.

Repubblica