«Il soffitto di cristallo, si sfonda. Ma le rinunce sono tante»

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Catia Tomasetti«Il soffitto di cristallo? Si sfonda, store certo, ma a costo di dure rinunce». Non si nasconde Catia Tomasetti e ammette che «il vero nodo non è tanto il soffitto ma la doppia frequenza, la conciliazione lavoro-famiglia: e quindi noi donne rinunciamo, spesso perché siamo strette dalle difficoltà di trovare un equilibrio tra casa e lavoro, soprattutto quando ci si trova in ambienti prevalentemente maschili».

A Catia Tomasetti è una vita che succede di trovarsi in ambienti maschili. Riminese, doctor classe ’64, avvocato esperta di finanza pubblica, project finance, ristrutturazioni di società pubbliche, dallo scorso giugno è la presidente di Acea Spa, prima donna alla guida di una multiutility quotata in Europa.
«Ma nel mio piccolo i soffitti li ho rotti più volte», sorride. Come nel 2000 quando divenne il primo socio donna di uno studio che si occupava di project finance, site “ambiente tipicamente maschile”. Oggi ammette: «Ho dato tantissimo al lavoro e ne sono felice, ma certo a qualcosa si rinuncia sempre». Come la maternità: «Di mio avrei fatto una squadra di calcio, invece ho avuto la mia prima (e unica) figlia solo a 45 anni». Anche lei combatte quotidianamente con il tempo, da concedere o sottrarre. «La conciliazione è un nodo che non ho ancora sciolto, sono rosa dai sensi di colpa, ma ho imparato a non pretendere di essere la casalinga perfetta, ruolo che per mia fortuna posso permettermi di delegare, e con mia figlia oggi ho imparato che se concedo del tempo a me oltre che a lei, io sono più serena e lei anche». Ecco, dice, «vorrei che mia figlia mi vedesse sempre felice, perciò cerco di essere il più possibile serena quando sono con lei».
Da presidente di Acea, Catia Tomasetti prova a dare un’impronta più femminile alla sua azienda. Martedì sera l’obelisco di piazza del Popolo si è illumineto di rosso tingendo tutta la piazza grazie ad Acea. «È il nostro messaggio per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne», dice la presidente. «Siamo un’azienda vicina ai cittadini, ogni giorno aprono la nostra acqua, vogliamo trasmettere valori positivi e lo possiamo fare con il buon esempio, come sensibilizzarli su temi importanti e forti come la violenza sulle donne». E lunedì ha invitato tra le altre Sesa Amici, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanna Martelli, consigliere del premier Matteo Renzi delegata alle Pari Opportunità, Alessandra Cattoi, assessora capitolina alle Pari Opportunità, e Serena Dandini al convegno «Mai più» per una riflessione sul 25 Novembre. «Non saranno 70 minuti a cambiare le cose – dice -, ma è importante parlarne». Come quando il 5 ottobre la sua Acea ha illuminato di rosa il Colosseo per la lotta contro i tumori. «Nell’assurdo equilibrismo delle donne in cui la cura di sé resta sempre in coda, il fiocco rosa serve a ricordare di non saltare le visite, di volersi bene».
Sulla poltrona di presidente non si sente una mosca bianca Tomasetti, «ci sono altre presidenti donna, guardi l’Eni (Emma Marcegaglia, ndr) però vuole sottolineare che «bisogna anche ringraziare la parte maschile che fa del bene alle donne, non solo parlare di chi fa loro del male». E ricorda che «è stato il sindaco di Roma Ignazio Marino a volermi alla presidenza di Acea: ha lottato contro tutto e tutti perché voleva una donna, non mi conosceva, ha letto il mio cv e mi ha scelta”.
Ecco, «ci sono degli uomini grazie ai quali noi donne abbiamo potuto fare molto, ci tengo a parlare anche di loro in giornate come queste». Come il premier Matteo Renzi, «che ha voluto un governo con tante donne, anche in posizioni di solito in mano a uomini». Anche se: «Una donna al ministero dell’Economia ancora non c’è…». Donne presidenti, ma non amministratrici delegate di grandi aziende. Quanto bisogna aspettare? Tomasetti è convinta: «Poco, pochissimo, è solo una questione culturale: aumentano le donne nei consigli di amministrazione, gli uomini si stanno abituando a vederci, quello è stato un passaggio fondamentale, l’ultimo passo sarà una donna ad. Nel 2017 ci sarà la prima, scommettiamo pizza e birra?».

di Claudia Voltattorni
Corriere della Sera