Unipol ha chiuso i primi 9 mesi di quest’anno con un utile netto consolidato di 431 milioni di euro, prescription in aumento del 18, prescription 7% rispetto ai 363 milioni registrati nello stesso periodo del 2013. La raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, è aumentata del 9,6% a 13,356 miliardi e il risultato ante imposte del comparto assicurativo è stato pari a 972 milioni (1,098 miliardi nel 2013). Gli investimenti finanziari assicurativi del gruppo hanno ottenuto nel periodo un rendimento significativo pari a circa il 4,6% degli asset investiti.
Al contempo è stata ulteriormente ridotta l’esposizione verso titoli strutturati di livello 2 e 3 per complessivi 1,5 miliardi di euro, realizzando una plusvalenza complessiva di 10 milioni. Il patrimonio netto consolidato è aumentato a 8,418 miliardi (7,481 miliardi al 31 dicembre 2013) di cui 5,748 miliardi di pertinenza del gruppo. Mentre la riserva Afs complessiva al 30 settembre è risultata pari a 1,286 miliardi (522 milioni al 31 dicembre 2013). Il margine di solvibilità è salito al 171% rispetto al dato consuntivato al 30 giugno di quest’anno al 164%.
Più nel dettaglio, la raccolta danni è scesa dell’,8,2% a 6,479 miliardi di euro. Alla raccolta danni hanno contribuito il gruppo UnipolSai con 6,052 miliardi di euro e le altre compagnie direttamente controllate da Unipol Gruppo Finanziario (UniSalute, Linear e Arca Assicurazioni) con 427 milioni.
In particolare, UniSalute ha realizzato una raccolta premi diretta in crescita del 12,2% a 217 milioni di euro. Invece la raccolta dei premi Auto è scesa dell’11,7% a 3,946 miliardi. Il combined ratio (al netto della riassicurazione) è stato pari al 92,7%, il loss ratio al 68,5%, mentre l’expense ratio al 24,2%. Il risultato ante imposte del settore è stato positivo per 779 milioni (817 milioni nello stesso periodo 2013).
Invece nel comparto Vita la raccolta diretta ha raggiunto quota 6,877 miliardi, +33,9% rispetto ai primi 9 mesi del 2013. Il risultato ante imposte del settore è stato positivo per 193 milioni (280 milioni nello stesso periodo del 2013). Per quanto riguarda il settore bancario, il risultato ante imposte è stato positivo per 22 milioni (-192 milioni in 2013) così come quello netto per 7 milioni (-147 milioni in 2013).
Se si considerassero, però, gli accantonamenti per 130 milioni effettuati dalla capogruppo Unipol Gruppo Finanziario relativi al contratto di indennizzo crediti con la controllata Unipol Banca, il risultato ante imposte scenderebbe a -108 milioni. Questi accantonamenti, sommati ai 64 milioni effettuati da Unipol Banca e Banca Sai, portano la copertura totale sui crediti in sofferenza al 52,8% (50,2% al 31 dicembre 2013) e quella sui deteriorati al 41,7% (37,2% al 31 dicembre 2013). Il Cet1 del comparto bancario è stato pari al 9,24%.
Secondo la compagnia, per quanto concerne l’andamento del comparto assicurativo danni non si denotano variazioni di rilievo sulla raccolta rispetto al trend già in atto se non quelle indotte dalla cessione, dal 1 luglio di quest’anno, di parte delle agenzie ex Milano Assicurazioni. Nel comparto vita, influenzato in minor misura dagli effetti del trasferimento delle agenzie, la raccolta si mantiene su valori ancora in sensibile crescita e superiori alle attese, pur segnando a ottobre un rallentamento del canale di bancassicurazione.
Il gruppo sta proseguendo nell’integrazione delle compagnie incorporate in UnipolSai e nelle ulteriori attività di semplificazione societaria, già individuate e messe in atto, e necessarie al fine del raggiungimento degli obiettivi del piano industriale. Il cda di Unipol ha deciso di implementare un piano di semplificazione societaria che prevede la fusione per incorporazione di 22 società partecipate al 100%, con l’obiettivo di ridurre il numero delle controllate; semplificare la governance societaria e razionalizzare i flussi finanziari infragruppo.
Il board ha anche preso atto delle dimissioni rassegnate dal consigliere di amministrazione Vanes Galanti, per motivi personali e con efficacia a partire da oggi, e ha provveduto a cooptare Carlo Zini, quale consigliere non esecutivo e non indipendente, che rimarrà in carica fino alla prossima assemblea degli azionisti. Unipol ha, infine, comunicato che l’Antitrust ha concluso il procedimento aperto a valle della fusione senza ulteriori interventi richiesti post cessione delle agenzie ad Allianz.
“Nei primi 9 mesi Unipol ha già centrato l’utile di pertinenza del gruppo che stimavamo sull’anno, ovvero 200 milioni di euro nei 9 mesi (107 milioni nei primi 9 mesi del 2013, ndr) contro i 206 milioni stimati per l’intero esercizio”, hanno osservato questa mattina gli analisti di Equita, secondo i quali la sorpresa è da ricondurre in parte al combined ratio e in parte alla gestione finanziaria. La sim ha quindi confermato il rating buy e il target price a 5,7 euro sul titolo, in rialzo dell’1,27% a quota 3,67 euro stamani a Piazza Affari.
Anche Kepler Cheuvreux (rating reduce e target price a 2,4 euro) ha apprezzato i conti, in particolare il miglior trend della raccolta premi, il combined ratio al 92,7% rispetto al 94,7% atteso e il fatto che Unipol Banca non abbia registrato una perdita. “A prima vista i conti sembrano un po’ meglio delle attese”, si legge nella nota di Kepler. “Unipol/Unipol-Sai ha contabilizzato la plusvalenza derivante dalla cessione del portafoglio premi di Allianz nei ricavi non-vita e non ce lo aspettavamo. Al netto di tale effetto, il risultato del business non vita è leggermente migliore grazie a un combined ratio leggermente inferiore. Inoltre, ci aspettavamo di vedere ulteriori rettifiche per perdite su crediti nel caso della banca, ma non è stato così. Questo spiega l’utile netto migliore del previsto”.
Anche per Banca Imi (add e target price a 5,14 euro) l’utile netto è stato più alto delle attese, i premi nel vita continuano a essere forti, mentre gli accantonamenti relativi al portafoglio bancario pesano ancora sul risultato del gruppo. Comunque, “Crediamo che l’utile prima delle tasse e l’utile netto siano stati probabilmente aiutati dalla plusvalenza sui premi ceduti ad Allianz”, hanno concluso gli analisti di Banca Imi.
di Francesca Gerosa Milano Finanza