Non solo dismissioni nel futuro di Enel. Il nuovo piano industriale del colosso elettrico, che verrà presentato in primavera, sarà orientato alla crescita anche attraverso acquisizioni. “Il nuovo piano che è in fase di elaborazione e verrà presentato credo a marzo dell’anno prossimo, penso sarà un piano fortemente orientato alla crescita”, ha sottolineato oggi il presidente del colosso elettrico, Patrizia Grieco.
Nel futuro ci sarà pure “una forte attività di focalizzazione che può prevedere anche delle dismissioni se non rientrano più nella traiettoria, ma certamente sarà un piano fortemente orientato alla crescita anche attraverso acquisizioni”, ha precisato il presidente, confermando che entrerà nel consiglio d’amministrazione della Bocconi (“Mi piacerebbe molto, sono milanese. Me l’hanno chiesto. Spero di andarci, sì ci vado”). Anche l’ad di Enel, Francesco Starace, aveva parlato nelle scorse settimane di un nuovo piano a marzo che sposterà “un congruo numero di miliardi dalla manutenzione alla crescita”.
Mentre ieri nell’audizione alla Camera Starace ha fornito alcune indicazioni sui processi di cessione in corso. Le offerte vincolanti su Slovenske e sulla Romania sono attese per fine novembre (sulla Romania probabilmente prima); le decisioni sul flottante di Endesa verranno prese nei prossimi giorni; Ogk-5 rimane strategica e non è oggetto di cessione.
Infine, in merito alla razionalizzazione del parco centrali termoelettriche in Italia, Starace ha dichiarato che il gruppo ha messo a punto 4-5 progetti di riconversione per i 23 impianti che ha deciso di fermare. Si tratta di trasformazioni in centrali a biomassa, riconversioni che si faranno solo se ci sarà il consenso dei territori. In caso contrario, le centrali verranno dismesse.
La ricezione delle offerte vincolanti potrebbe consentire a Enel il deconsolidamento del debito già a fine anno, un aspetto per gli analisti di Equita (buy e target price a 4,83 euro) non particolarmente rilevante ma comunque positivo per l’andamento del processo di cessioni. In merito invece “a Endesa continuiamo a ritenere più probabile l’opzione di un’offerta pubblica di vendita con un incremento del flottante al 25-30%”, hanno osservato gli analisti di Intermonte in una nota di oggi.
“L’incasso previsto sarebbe pari a 2,6-3,4 miliardi di euro, ipotizzando uno sconto del 5% rispetto ai prezzi correnti, e darebbe un grosso contributo alla riduzione del debito”, visto a 37 miliardi a fine anno. “Confermiamo la raccomandazione outperform e il target price a 5,20 euro sul titolo” che al momento in borsa sale dell’1,89% a quota 3,984 euro.
Francesca Gerosa Milano Finanza