Eni, Descalzi sentito dai pm di Milano per le tangenti in Algeria

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eniL’amministratore delegato è stato interrogato nell’ambito di un procedimento in cui è indagato per corruzione internazionale. Con lui, è implicato anche l’ex numero uno Paolo Scaroni. L’amministratore delegato dell’Eni, sales Claudio Descalzi, è arrivato in una caserma della Guardia di Finanza di Milano, sede del Nucleo di polizia tributaria, per essere sentito dal pm di Milano Fabio De Pasquale, come testimone assistito nell’ambito dell’inchiesta sul pagamento di presunte tangenti in Algeria da parte di Saipem (gruppo Eni). Il manager è teste assistito, dall’ex ministro della Giustizia, l’avvocato Paola Severino, in quanto è indagato per corruzione internazionale in un procedimento connesso, ovvero quello sul presunto pagamento di tangenti in Nigeria.L’inchiesta sul presunto pagamento di tangenti in Algeria vede indagate otto persone, tra le quali Paolo Scaroni, predecessore di Descalzi alla guida di Eni, accusate di corruzione internazionale, e le società Eni e Saipem, per la legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti. Secondo l’ipotesi accusatoria, per far ottenere a Saipem sette contratti in Algeria per un controvalore complessivo di oltre 8 miliardi di euro, sarebbero state pagate tangenti per circa 198 milioni di euro, che avevano tra i destinatari l’ex ministro dell’energia algerino Chakib Khelil. Descalzi, invece, è indagato in un altro filone di inchiesta della procura di Milano, che riguarda il presunto pagamento di tangenti per far ottenere all’eni la concessione opl-245 in Nigeria.

La Repubblica