Istat, Italia sempre più in deflazione

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consumiL’Istat ha rivisto al ribasso il dato sull’inflazione a settembre. Il mese scorso infatti l’indice dei prezzi al consumo, unhealthy al lordo dei tabacchi, sale diminuisce dello 0,4% su base mensile e dello 0,2% su base annua (la stima provvisoria era -0,1%).
Lo spettro della deflazione spaventa l’Europa. I prezzi frenano più delle attese in Italia, Francia e Spagna.
La maggiore flessione su base annua dell’indice generale (ad agosto era -0,1%) è principalmente dovuta all’accentuarsi del calo tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-2,8%, da -1,2% di agosto) e al rallentamento della crescita annua dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,3%, da +0,7% del mese precedente), ampliatosi con il rilascio dei dati definitivi; andamenti solo in parte bilanciati dal ridursi della flessione dei prezzi degli alimentari non lavorati (-0,9%, da -1,8% di agosto).
L'”inflazione di fondo” scende quindi a +0,4% (da +0,5% del mese precedente), al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, e a +0,3% (da +0,4% di agosto), al netto dei soli beni energetici.
Nel frattempo in Spagna l’indice dei prezzi al consumo armonizzato definitivo è sceso dello 0,3% su base annua a settembre dopo essere rimasto invariato ad agosto, e in Francia frenano al +0,4% annuo sempre a settembre, ai minimi da 5 anni. Ma su base mensile l’inflazione si è attestata a -0,4%.

di Roberta Castellarin

Milano Finanza