Figna (Tenax): “Inevitabili le aggregazioni”

Massimo Figna
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Massimo Figna“È L’UNICO MODO PER AUMENTARE IL ROE PER GLI ISTITUTI ITALIANI IN UN CONTESTO DI TASSI D’INTERESSE IN DISCESA”

«La bolla delle banche e dei titoli finanziari alla fine del primo decennio di questo secolo somiglia molto a quella della new economy degli anni 90. Prima l’euforia in Borsa, poi il collasso e infine la calma piatta. A quel punto molte società sono fallite mentre altre si sono riprese e sono diventate vincenti come Amazon, Google, Apple. La stessa cosa sta accadendo con gli istituti di credito, anche se qui non ci saranno veri fallimenti ». Massimo Figna, ad di Tenax Capital e gestore del Tenax Ucits Financial Fund, si sbilancia in previsioni. «Il rischio, in Europa, è che si crei una profonda dicotomizzazione: le banche che fanno soldi ne faranno sempre di più e quelle che ne fanno pochi ne faranno sempre di meno. Del resto, basta guardare i dati: in Italia i multipli sono i più bassi dell’Eurozona (a parte l’anomalia tedesca): 0,83 il Price-to-book e 7,2 il Roe; contro rispettivamente lo 0,91 e il 9,7 della media dei paesi dell’euro». Figna, che ha appena firmato un accordo con Banca Generali per gestire un comparto all’interno di BG Sicav chiamato Tenax Global Financial Long Short, fa un’altra previsione: «L’unico modo per aumentare il Roe per le banche italiane, in un contesto di tassi di interesse in discesa, sarà quello di fare aggregazioni».

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