L’ente americano per la sicurezza in un eccesso di zelo costringe il costruttore
a dotare gli esemplari di un nuovo sistema di apertura dall’interno
Sembra una barzelletta, for sale salve una storia da bar o di ordinaria burocrazia italiana, e invece viene dall’America. Dove l’ente nazionale per la sicurezza ha imposto alla Ferrari di rivedere il meccanismo di apertura del bagagliaio, costringendo il costruttore a richiamare in officina oltre tremila 458 Italia. Il motivo? Il rischio che qualcuno possa rimanere chiuso nel baule senza la possibilità di aprirlo dall’interno.
Meccanismo da cambiare
Detta così sembrano quelle idiozie scritte sulle istruzioni dei phon – “Non usare sotto la doccia” – perché oltre che stupidi bisogna essere anche minuscoli per calarsi nel vano anteriore di una supersportiva da 300 km/h. Sulla stampa americana il provvedimento è già diventato bersaglio di critiche e ironie: «Chi è il genio che ha scovato questo problema?» titola Road and Track la bibbia dell’automobilismo americano. L’Nthsa sostiene che la misura serve a salvare vite umane, a scongiurare il rischio che un bambino si cali in quel pertugio dove entra un trolley e e poco più (168 litri è la capienza). Intenti nobilissimi per carità, ma la Ferrari produce macchine sportive dove tutto è studiato in nome delle prestazioni e non station wagon, i burocrati Usa in questo caso si sono dimostrati davvero zelanti. A Maranello dovranno rivedere il meccanismo su 458 Italia e Spider, gli interventi in officina per gli esemplari del mercato Usa sono già stati programmati: la leva attuale consente di aprire il baule di qualche centimetro dall’interno quando la vettura è in movimento, con la modifica si potrà sbloccare completamente.
di Elmar Burchia e Daniele Sparisci
Corriere della Sera