Fervono i lavori per il lancio dell’edizione che dovrà contrastare Repubblica-Stampa
Le contromosse di Cairo dopo l’uscita di Sergio Rizzo
Al Corriere della Sera fervono i lavori per il lancio della edizione di Torino. Non sono ancora pronti a partire, ma le riunioni e le prove grafiche si moltiplicano da settimane. Anche perché pare piuttosto naturale che un editore come Urbano Cairo, con forti interessi nel capoluogo piemontese (è anche il numero uno della squadra di calcio del Torino), abbia voglia di presidiare meglio quella piazza.
C’è poi la grande battaglia con il polo di Repubblica e Stampa, che si gioca sia con nuove strategie editoriali, sia con piccoli e grandi sgarbi, strappandosi l’un l’altro le firme migliori.
Tra le primissime mosse di Cairo come nuovo editore di Rcs ci fu proprio l’ingaggio di Massimo Gramellini, prima firma della Stampa, scrittore di successo e noto volto televisivo nelle trasmissioni di Fabio Fazio. E il nome di Gramellini, arrivato in via Solferino lo scorso mese di febbraio, sin da subito venne peraltro accostato a una qualche iniziativa futura del Corriere in Piemonte.
Il gruppo Repubblica-Stampa ha risposto per le rime negli scorsi giorni, convincendo Sergio Rizzo, capo della redazione romana del Corriere della Sera e tra i giornalisti più autorevoli della testata, a fare i bagagli e trasferirsi a Repubblica come vicedirettore. Scaramucce che andranno avanti: e uno dei primi missili che Cairo intende lanciare contro la concorrenza del gruppo Espresso è proprio quello di una ricca e forte edizione del Corriere della Sera a Torino, per contrastare il quotidiano locale, la Stampa, e anche l’edizione locale di Repubblica che, tuttavia, con la fusione Stampa-Repubblica, ha perso di efficacia.
Va anche detto che Cairo ha saputo ovviare alle dimissioni di Rizzo con una mossa «alla Cairo»: a capo della redazione romana del Corsera, infatti, è andato Giuseppe Di Piazza, che esattamente 17 anni fa faceva il capo della cronaca al Messaggero, prima di essere chiamato da Pietro Calabrese a Milano, per diventare il vicedirettore del portale Concento di Rcs. Una avventura digitale finita presto, ma che aprì per Di Piazza un lungo periodo di bella vita nell’universo Rcs, prima alla direzione di Max, poi a quella di Sette, quindi come firma girovaga per il mondo del Corriere, scrittore, e pure fotografo con discrete ambizioni (organizzate molte mostre dedicate ai suoi scatti). Adesso, con la mossa di Cairo, Di Piazza, torna a Roma.
Mentre un gruppo di giornalisti e di manager di via Solferino studia la nuova avventura su Torino, i cronisti della edizione di Bergamo del quotidiano non risparmiano (ieri) un crudele trafiletto in pagina sulle disavventure di Ferruccio de Bortoli, ex direttore del Corriere e tuttora prestigioso editorialista del giornale: chiamato a Treviglio per presentare il suo libro Poteri forti (o quasi), De Bortoli è arrivato in ritardo raccontando direttamente al pubblico presente di essere incappato in un autovelox, con ritiro immediato della patente da parte di una pattuglia della Polizia stradale, per eccesso di velocità: «Meno male che con me c’era mia moglie, e ha guidato lei da Bergamo fino a qui».
Quanto, infine, alle ultime iniziative già lanciate al Corriere della Sera, c’è soddisfazione per il nuovo inserto L’Economia, mentre il nuovo Sette targato Beppe Severgnini deve ancora passare il periodo di rodaggio. Al magazine allegato al Corsera, infatti, soprattutto sul fronte della raccolta pubblicitaria, c’è ancora del lavoro da fare perché al momento essa è addirittura diminuita rispetto alla precedente direzione.
Claudio Plazzotta , Italia Oggi