Il broker ha alzato il target price sul titolo Bper considerato l’effetto del consolidamento di Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara. Banca Akros passa da reduce a neutral: l’accordo era già scontato
Il tanto atteso accordo Bper -Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara è arrivato e gli analisti apprezzano. Per l’istituto emiliano “il deal ha una solida logica industriale e finanziaria e un rischio di esecuzione molto basso, anche grazie alla vicinanza geografica tra le città di Modena e Ferrara e le dimensioni relativamente ridotte di Nuova Carife“, hanno sottolineato a Banca Akros.
Gli esperti hanno inoltre ricordato come tra i pro evidenziati dai vertici di Bper rientrino l’aumento delle quote di mercato sul fronte prestiti e finanziamenti e il maggior numero di filiali in provincia di Ferrara e in alcune zone del Veneto, con oltre 100 mila nuovi clienti che offrono opportunità di cross-selling. Importanti anche i risvolti patrimoniali: “il rapporto di esposizioni deteriorate del gruppo dovrebbe migliorare”, hanno segnalato a Banca Akros, “grazie alla qualità degli asset di Carife che in bilancio ha quasi esclusivamente crediti performanti”. Nel complesso, comunque, “l’operazione era attesa e scontata. Il nostro prezzo obiettivo a 4,5 euro è stato raggiunto, quindi alziamo la raccomandazione da reduce a neutral”, hanno concluso alla casa d’affari.
“Questo è un piccolo affare che dovrebbe consentire Bper di espandere la sua dimensione di circa il 4% e i suoi guadagni ricorrenti del 2,5% nel 2020, ovvero quando l’unione potrà dare il suo pieno effetto”, hanno spiegato gli analisti di Kepler Cheuvreux, ricordando che l’impatto a breve termine sul Cet1 della banca guidata da Alessandro Vandelli sarà di 20 punti base. In termini di fair value l’effetto sarà più rilevante, grazie ai 63 milioni di euro di credito d’imposta (Dta) che entreranno nel bilancio di Bper . Di conseguenza, la banca d’affari transalpina ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo Bper da 5,7 euro, su base standalone, a 6,1 euro post-closing, ribadendo la raccomandazione buy: “per noi l’affare e fatto e non sussiste il rischio di una mancanza di autorizzazioni”.
Più generale il commento di Banca Imi che ha posto l’attenzione sui risvolti per il settore bancario italiano. Con la cessione di Nuova Carife, di fatto, si conclude la vendita delle quattro good bank nate dalla risoluzione delle ex Banca Etruria, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Chieti e Cassa di Risparmio di Ferrara. “Crediamo che queste operazioni (che si sono chiuse al prezzo simbolico di 1 euro, ndr), anche se porteranno a costi addizionali per il comparto creditizio della Penisola nel corso di quest’anno, unite alla gestione della situazione di Banca Monte dei Paschi di Siena, possano ridurre il rischio sistemico che grava sul settore”, ha puntualizzato il broker. Alle ore 12:20 il titolo Bper saliva del 2,4% a 4,604 euro.
Elena Filippi, Milano Finanza