Il clima si surriscalda per Rcs: entro la mezzanotte di venerdì prossimo sia Cairo sia la cordata targata Andrea Bonomi hanno tempo per migliorare un’ultima volta le loro singole offerte. Ma rispetto ai rilanci delle settimane scorse questa volta lo faranno «al buio», ossia senza sapere cosa ha deciso di fare in contemporanea l’avversario. La scadenza di venerdì 8 luglio è infatti in comune per Cairo e Bonomi ed è l’ultima prima che scattino i cinque giorni dalla chiusura finale delle offerte, quando le proposte non si possono più modificare e bisogna lasciare il tempo agli azionisti Rcs di decidere se aderire all’ops di Cairo o all’opa di Bonomi insieme con Mediobanca, Diego Della Valle, Unipol e Pirelli. Opa e ops si concludono il 15 luglio.
Gli analisti si aspettano rilanci sia da Bonomi&co, che erano partiti con un’offerta in contanti a 0,7 euro, sia da Cairo che può salire fino a un concambio di 0,20 e, secondo gli esperti di Icbpi, può arricchire la sua proposta «con l’eventuale inserimento di una componente cash». L’imprenditore alessandrino ha già migliorato la sua ops venerdì scorso, portando il concambio a 0,17 da 0,16 azioni Cairo Communication per ogni titolo Rcs, cancellando la clausola di rinuncia dell’ops in casi eccezionali come la Brexit e accettando inoltre il nuovo accordo che il gruppo guidato dall’a.d. Laura Cioli ha firmato con le banche creditrici. Di conseguenza, gli analisti danno per venerdì come probabile un rilancio di risposta da parte di Bonomi.
Nel frattempo lo stesso editore di La7 e diversi periodici ha reso noti alcuni dettagli in più del suo piano per rivitalizzare Rcs, a partire dai periodici Rizzoli e in particolare quelli con un significativo margine di crescita, sempre secondo Cairo, come Sette e Io Donna (entrambi allegati al Corriere della Sera). In Spagna, tramite la controllata Unidad Editorial, non solo c’è lo spazio per rilanciare il quotidiano El Mundo ma anche e soprattutto per far debuttare tre nuovi magazine (un familiare, un televisivo e un femminile). L’editore si è anche posto come obiettivo di arrivare a un ebitda da 140 milioni nel 2017 (e quindi con un anno di anticipo rispetto al piano industriale Rcs) e di 170 milioni nel 2018.
Marco A. Capisani, ItaliaOggi