Si ricompone la frattura fra i vertici aziendali e i sindacati dopo l’attacco di Ig Metall. Più collaborazione e obiettivi comuni nel piano al 2025
Si è ricomposta nel giro di pochi giorni la frattura tra i vertici e i rappresentanti sindacali di Volkswagen dopo le pesanti critiche mosse dal sindacato dei metalmeccanici Ig Metall. L’a.d. della casa bavarese, Matthias Mueller, e il presidente del consiglio di fabbrica, Bernd Osterloh, hanno raggiunto un «accordo sui prossimi passi concreti» delle strategie al 2025. La ritrovata pax aziendale è arrivata dopo il duro attacco lanciato venerdì scorso da Osterloh ai top manager, accusati di sfruttare lo scandalo Dieselgate come sotterfugio per procedere con il taglio dei costi e dei posti di lavoro. Ciò ha significato una rottura di un certo rilievo nei rapporti quasi sempre idilliaci ai vertici di Volkswagen, anche perché i massimi rappresentanti sindacali occupano buona parte dei posti nei consigli di sorveglianza delle grandi multinazionali tedesche. I leader sindacali hanno sempre sostenuto l’amministratore delegato di Volkswagen, anche per dare un supporto cruciale negli sforzi di ristrutturazione resi necessari dall’impatto dello scandalo. Ma la scorsa settimana la situazione si è ribaltata. «Abbiamo l’impressione che lo scandalo del diesel venga utilizzato furbescamente per procedere a riduzioni della forza lavoro che fino a pochi mesi fa non erano un argomento sul tavolo», aveva scritto in una lettera Osterloh, che è non solo presidente del consiglio di fabbrica ma anche un influente membro del consiglio di sorveglianza. Osterloh citava inoltre «la grave perdita di fiducia», definendo i vertici aziendali controparti negoziali «inaffidabili». Per ricomporre la frattura era stata convocata ieri una riunione del presidium del consiglio di sorveglianza, il comitato esecutivo limitato ai principali rappresentanti dei soci e dei lavoratori. E così è stato. Al termine della riunione è stato evidenziato il consenso tra le parti sulla necessità che le trattative richieste la scorsa settimana dai sindacati riguardino, in particolare, iniziative che salvaguardino i siti produttivi, insieme a un piano strategico per il brand Volkswagen. L’organo di gestione e il consiglio di fabbrica intendono quindi concordare in modo congiunto iniziative «strategiche per il futuro del marchio, per i suoi siti e per i mercati di tutto il mondo». Inoltre verranno discussi pacchetti vincolanti per salvaguardare gli impianti in Germania. Nel Planning Round 65, come viene definito il nuovo programma, ciò sarà legato a investimenti e iniziative di breve e medio termine. In più, «obiettivi di lungo termine per le prospettive delle fabbriche dovranno essere definiti». «Il comitato direttivo del consiglio di sorveglianza e il consiglio di gestione accolgono con favore le iniziative dei rappresentanti dei lavoratori per modellare insieme il futuro in un dialogo costruttivo», ha affermato Mueller. «Il brand Volkswagen rappresenta oltre la metà dei siti produttivi del gruppo in tutto il mondo e, visto che genera i volumi più elevati, è di particolare importanza per l’intero gruppo. Una strategia chiara è vitale per il futuro del brand». Gli ha fatto eco Osterloh: «Il nostro obiettivo è superare tutti insieme le conseguenze dello scandalo delle emissioni e, allo stesso tempo, portare Volkswagen nell’era dell’elettro-mobilità e della digitalizzazione. In questo processo, però, non dobbiamo dimenticare che le attività dei nostri siti produttivi saranno legate per i prossimi anni ai veicoli convenzionali. È per questo che ci riuniremo insieme per discutere e concordare target di breve, medio e lungo termine»
Italia Oggi