La serie 1992 con protagonista Stefano Accorsi si è dimostrata poco adatta al pubblico della tv generalista. Dopo una share di prima serata attorno al 3% per le prime due puntate andate in onda su La7, look si è scesi al 2% per le seconde due puntate. Tanto da determinare uno spostamento di messa in onda, capsule dal venerdì alla domenica.
Ma il calo di ascolti è proseguito. E lo scorso 24 gennaio le altre due puntate di 1992 si sono fermate al deludente 1, sovaldi sale 2% di share in prime time (probabile, a questo punto, uno slittamento in seconda serata).
Insomma, Urbano Cairo, editore di La7 dal maggio 2013, ci aveva visto giusto quando, sin da subito, si era impegnato a ricontrattare con Sky un accordo quadro firmato da Telecom Italia Media, precedente editore di La7. Quell’intesa, dal costo complessivo attorno ai 14 milioni di euro per La7, prevedeva: 3,5 milioni di euro per le dieci puntate della serie 1992; 1,5 milioni di euro per In treatment; 1,9 milioni di euro per Faccia d’angelo (la storia di Felice Maniero e della Mala del Brenta); un paio di milioni per una library di film; e altri cinque milioni di euro complessivi per le serie Gomorra e I delitti del Barlume.
Come detto, Cairo è riuscito subito a restituire al mittente Gomorra (poi venduto da Sky a Rai 3, dove è andato in onda con esiti di audience disastrosi) e la serie con Filippo Timi (rimasta invece in esclusiva su Sky), risparmiando almeno cinque milioni. Gli altri prodotti sono invece andati in onda su La7, sempre con risultati di share molto negativi. Segno che le produzioni di Sky, pur di qualità, non sono assolutamente consigliabili per i grandi pubblici delle tv in chiaro generaliste.
di Claudio Plazzotta “Italia Oggi”