Superbonus senza proroghe: chi non termina i lavori al 31 dicembre non perde però la detrazione del 110% su quanto fatto e il restante completamento dei lavori sconterà l’aliquota al 70%. Allo studio uno scivolo per chi non ultima i lavori con l’obiettivo di non far restituire l’agevolazione al 110% già usufruita per la parte di lavori già conclusa. Infine, ma non per importanza, arriva la revisione radicale del bonus barriere architettoniche, un nuovo vaso di Pandora dell’elusione. Si potrà usufruire dell’agevolazione solo per il rifacimento di ascensori e scale, non per i box docce o bagni. Nessuna norma salva contenziosi che potrebbero esplodere con la chiusura al 31 dicembre della stagione 110%.
Sono questi, secondo quanto ItaliaOggi è in grado di anticipare, i limiti citati ieri dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti in audizione in commissione bilancio della camera, che riferirà oggi in consiglio dei ministri sul decreto Superbonus, atto finale. Un decreto legge, almeno stando ai lavori di preparazione di ieri, autonomo e diverso rispetto al decreto legge con le proroghe atteso sempre oggi in consiglio dei ministri che per quanto riguarda la materia fiscale conterrà il rinvio dell’esonero per i medici dell’applicazione dell’e-fattura e la proroga di ben due anni per la cessazione degli incarichi dei giudici delle corti di giustizia tributaria over 70.
Giorgetti: il superbonus è radioattivo
Ieri il ministro ha arricchito l’elenco degli epiteti sulla ristrutturazione, definita una allucinazione collettiva, confermando che i dati vanno peggio del previsto: «ho i dati degli ultimi mesi che vanno addirittura peggio, in termini di uscite per la finanza pubblica, rispetto a quelli previsti dalla Nadef. Poi il parlamento deciderà, ma per quanto mi riguarda so in cuor mio il limite di quello che posso fare e lo dirò in consiglio dei ministri. Oltre quello non posso fare, perché questa è la realtà dei numeri per cui una norma, fatta in un momento eccezionale, ha dei risultati radioattivi che non riusciamo a gestire. La verità», ha evidenziato ancora il ministro, «è che questo Paese ha il 140% di debito sul Pil e quando vai a negoziare parti da posizioni svantaggiose e quindi con grande prudenza e con grande coraggio bisogna uscire da questo Lsd che abbiamo preso per 4 anni e piano piano eliminare tutte queste misure che non ci possiamo permettere». Per Giorgetti, i costi fuori controllo sul Superbonus arrivano a toccare da quota 53 mld, quella di 100 mld e sottolinea come nell’ambito delle agevolazioni fiscali legate alle ristrutturazioni edilizie: «il bonus al 70% (quello che si applicherà dal primo gennaio 2024 ai lavori, ndr) vi assicuro che visto da fuori è tantissimo, dobbiamo uscire un po’ da questa allucinazione di questi anni in cui ci sembra tutto dovuto».Oggi è prevista una manifestazione di protesta dell’associazione degli esodati Superbonus e confedilizia in una nota diffusa ieri ha calcolato che senza correttivi si creerà il caos nei condominii: «Il problema che si creerà nei condominii fra qualche giorno è notevole e non ha nulla a che vedere con il giudizio che ciascuno di noi ha sul superbonus. Occorre fare qualcosa per limitare al massimo le conseguenze che il passaggio dalla detrazione del 110 per cento a quella del 70 per cento comporterà, determinando problemi economici per le famiglie e un enorme contenzioso».
Roberto Pella (FI), relatore della manovra di bilancio 2024 ragiona su un intervento tecnico: «Al di là dello strumento, vogliamo garantire una soluzione che permetta di salvaguardare il quadro economico. Potrebbe essere una proroga di alcuni mesi che avrebbe un costo quantificabile ad oggi sui due miliardi di euro per chi ha i lavori oltre il 70%. Vedremo se nel Milleproroghe o in altre soluzioni legislative. ».
Giorgetti in audizione spiegando la riforma del patto di stabilità ha precisato che: «L’accordo sul patto di stabilità è un compromesso, se un compromesso verso il basso o verso l’alto, io ho detto e ribadisco che le valutazione le faremo tra qualche tempo. Il successo italiano è la possibilità dell’allungamento fino a 7 anni per coloro che rispettano il Pnrr. Vuol dire che bisogna rispettare il Pnrr in tutto questa flessibilità è entrata ed è un grande successo del nostro Paese».
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