L’illustre Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Pavia è stato l’ambito scenario della quinta edizione del prestigioso “Premio al Report di Sostenibilità”, tenutosi con grandissimo successo lo scorso 7 novembre. La suggestiva cerimonia di premiazione, svoltasi nell’aula Magna dell’Università di Pavia, è stata arricchita da due stimolanti tavole rotonde, dove esperti e operatori del settore della sostenibilità hanno condiviso conoscenze, esperienze e prospettive sul futuro della rendicontazione sostenibile.
L’enfasi posta sui report di sostenibilità riveste particolare rilevanza, poiché si traduce nell’opportunità di comunicare informazioni di carattere non finanziario a diversi gruppi di stakeholder. Questi dati, riguardanti temi ambientali, sociali e di governance aziendale, acquistano un ruolo ancor più cruciale alla luce dell’entrata in vigore, il 5 gennaio 2023, della nuova Direttiva Europea CSRD. Tale normativa prevede un ampliamento del campione di aziende sottoposte ad obbligo normativo, nonché una rivisitazione delle modalità e dei contenuti della rendicontazione della sostenibilità. L’evento ha puntato a promuovere la cultura della rendicontazione delle performance non finanziarie, favorendo così azioni sostenibili.
Nella valutazione dei report, suddivisi in tre categorie aziendali, è stata mantenuta una sezione speciale del Premio dedicata alle tematiche di “Diversity & Inclusion”, in collaborazione con Steamiamoci di Confindustria. Tra le finaliste di questa categoria, spicca Poste Italiane, nella foto il condirettore generale Giuseppe Lasco, che si è distinta conquistando il primo posto a pari merito. Poste Italiane ha particolarmente brillato per le sue iniziative a sostegno della diversità e inclusione in azienda, nonché per un notevole equilibrio di genere nelle posizioni apicali.
In questo contesto, Poste Italiane emerge come esempio di eccellenza nella promozione di pratiche sostenibili, posizionandosi in modo invidiabile nell’ambito della rendicontazione di performance non finanziarie e della promozione di una cultura aziendale improntata alla diversità e inclusione.