In superficie calma piatta, appena sotto il pelo dell’acqua è una lotta senza quartiere, con scambio di colpi sotto la cintura. Basta una spintarella ai giornali per mettere far correre notizie, per suggerire opinioni, punti di vista, scenari. Nei corridoi dei piani alti di Asl e Ospedali ci si interroga con preoccupazione. Lo spostamento anticipato di un direttore generale cambia la vita a molte persone all’interno del sistema, oltre che a qualche decina di migliaia di utenti. E di spostamenti anticipati si parla. Non capiterà, saranno voci messe in giro per avvelenare l’ambiente. Ma così va il mondo. Ci sono contratti in scadenza dopo Natale, altri a primavera avanzata. Ma ci sono anche le elezioni europee, la politica farà carte false con la sanità. Oppure congelerà tutto e se ne riparlerà all’inizio dell’estate. Rispetto per gli utenti, massa di manovra, pari allo zero. Il centro sinistra schiacciava gli avversari, con fredda arroganza. Il centro destra ha un altro modo di muoversi, meno diretto ma alla fine non meno crudele. E torniamo a dire che senza mettere sulla lavagna i nomi dei buoni e dei cattivi basta scorrere le cronache e interrogarsi sulle mosse di Dg, direttori amministrativi, direttori sanitari. E’ una compagnia di giro che ricorda quella degli allenatori. Se hai il patentino da qualche parte ti imbuchi. Molte figure apicali hanno modo di rientrare nel sistema dalla porta di servizio. Altri hanno la valigia pronta per emigrare. L’Italia sanitaria è piena di transfughi laziali. Molto si gioca sulla autonomia di Rocca dai partiti che lo hanno voluto su quello scranno. Accadeva anche con i raccomandati del centro sinistra, non tutti erano all’altezza.
Il Nuovo Quotidiano di Roma e del Lazio