Il Piemonte si posiziona ai primi posti in Italia per la capacità di innovare, con un ammontare di ricerca e sviluppo pro-capite pari a 723 euro, e per la creazione di valore sul territorio, con un avanzo commerciale di 13 miliardi di euro nel 2022. Questi i dati della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo che sono stati resi noti giorni fa a Torino, in occasione della presentazione agli imprenditori piemontesi della declinazione territoriale dell’accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo, sostenuto da un plafond di 12,5 miliardi di euro nell’ambito dei 150 miliardi stanziati a livello nazionale. “Riconfermiamo la disponibilità nell’ambito dell’accordo con Confindustria di 12,5 miliardi di euro per le imprese piemontesi – ha spiegato Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo – e rinnoviamo altresì l’impegno ad incentivare programmi di transizione verso un’economia più sostenibile e di autonomia energetica, offrendo alle imprese consulenza per l’autovalutazione green, nonché strumenti finanziari per arginare il rischio di ulteriori aumenti del costo delle forniture con le necessarie coperture”. “Il PNRR – ha affermato Emanuele Orsini, vicepresidente per il Credito, la Finanza e il Fisco di Confindustria – resta una leva strategica da sfruttare appieno. Inoltre, nel contesto della delega fiscale, sarà essenziale puntare su una riforma che favorisca gli investimenti qualificati e la patrimonializzazione delle imprese. Il lavoro fatto in questi ultimi anni, ribadito con l’accordo siglato nell’ottobre 2021 da Bonomi e Messina, è strategico e ha anticipato le tendenze in atto, mettendo a disposizione delle imprese un set integrato di misure per sostenerne la liquidità e per consentire loro di guardare al futuro, stimolando gli investimenti che consentiranno di affrontare le transizioni da protagonisti”.