Il Centro Studi di Assolombarda aumenta la crescita attesa del Pil della regione nel 2023, portandola dal +0,3% al +0,6%. La stima è contenuta nel “Booklet Economia”, pubblicato sul webmagazine Genio&Impresa; il dato è superiore al +0,4% previsto per l’Italia da Prometeia. Il merito, afferma una nota, è dell’accelerazione del 2022 che ha permesso alla regione di recuperare il terreno perduto nel periodo della pandemia: alla fine dell’anno scorso, il Pil in Lombardia risultava del +3,8% superiore ai livelli del 2019, ben oltre il +0,7% dell’Italia e oltre i benchmark nazionali (+2,3% Emilia-Romagna, +0,7% Veneto, +0,2% Piemonte) ed europei (+0,5% Baviera, -0,3% Baden-Württemberg, -2,3% Catalogna).
“Il Pil lombardo rallenterà nel 2023, ma vedremo comunque una crescita, seppur lieve – ha dichiarato il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, nella foto, – in questo inizio di anno, migliorano le previsioni legate all’economia del territorio, con i dati che ci restituiscono segnali positivi in termini di fiducia per il prossimo futuro. Quello che serve ora è dare un impulso positivo a una regione che è il motore della crescita dell’intero Paese e che, attraverso le filiere, impatta sull’intero tessuto economico nazionale. Occorre, in primis, sviluppare una politica industriale volta a rafforzare l’innovazione nel manifatturiero, così come è fondamentale completare le infrastrutture strategiche nei modi e nei tempi previsti, con particolare riferimento alle opere legate al Pnrr e alle Olimpiadi di Milano-Cortina. Le imprese ci sono e auspicano di poter rafforzare il modello vincente di collaborazione pubblico-privato che contraddistingue, da sempre, il sistema-Lombardia”. Con particolare riferimento ai comparti, nell’anno appena concluso, in base ai dati emersi nel documento l’espansione lombarda è stata trainata dalle costruzioni (+10,4% la crescita annua del valore aggiunto) e dai servizi (+4,9%); un contributo positivo è stato fornito anche dall’industria (+1,2%). Sul fronte dell’occupazione, inoltre, la ripresa è ancora parziale, con una distanza dai livelli pre-pandemici del -0,7% del 2022. La crescita del +0,8% annua prevista nel 2023 da Prometeia permetterà, comunque, il pareggio nel corso dell’anno.
Quanto al mercato del lavoro, a dicembre 2022, le ore autorizzate di cassa integrazione in Lombardia, così come nelle altre regioni-benchmark nazionali, tornano a diminuire, mentre il dato italiano a dicembre raggiunge il valore più alto (44 milioni) da marzo 2022. L’inversione di tendenza di fine anno viene rilevata a Milano, Lodi, Monza e Brianza mentre a Pavia il monte ore cresce toccando quota 0,3 milioni, il dato più alto da maggio 2022. Complessivamente, lo scorso anno in Lombardia sono state autorizzate 83 milioni di ore, un livello doppio rispetto al totale 2019 ma un quinto rispetto al 2021.
Il rallentamento della crescita economica nel 2023 rispetto all’anno passato trova conferma nei dati di gennaio del clima di fiducia del manifatturiero che, pur in leggera crescita rispetto a dicembre 2022, rimane nel Nord-Ovest su livelli inferiori a quelli registrati tra metà 2021 e metà 2022. Tra i fattori che vengono considerati come un “freno” alle esportazioni il fattore “prezzi e costi”, che raggiunge la percentuale record del 30%, mentre si riduce sotto il 12% l’incidenza di coloro che rilevano criticità connesse all’allungamento dei tempi di consegna. Tornano, inoltre, ad aumentare gli ostacoli alla produzione: il 18% delle imprese manifatturiere del Nord-Ovest lamenta insufficienza di impianti e materiali, il 16,9% insufficienza di domanda, il 5,6% scarsità di manodopera.