C’era una volta la vita notturna. A Rimini, in quella che un tempo era la capitale delle discoteche, in vista del 31 dicembre saranno soltanto due le discoteche aperte al pubblico. Forse è il segno di un’epoca che è finita, forse molti imprenditori, già in crisi di innovazione e di idee, dopo il Covid hanno gettato la spugna o ancora è forse colpa delle feste e dei locali abusivi contro cui il Silb-Fipe punta il dito da anni. “Il problema è uno solo: il proliferare di serate con ballo abusivo che si stanno preparando ad essere vissute tra l’indifferenza generale”, afferma Gianni Indino, presidente regionale in Emilia-Romagna del Sindacato italiano locali da ballo. “Avevamo fatto molto affidamento sul decreto anti-rave party del ministro Piantedosi, che detta i principi affinché le manifestazioni possano essere effettuate in piena regola, con licenze e norme di settore, ma ancora non si sa se verrà convertito in legge. Intanto – sottolinea Indino – sembra che nessuno abbia voglia di verificare che tutte le condizioni di sicurezza, igiene e legalità siano rispettate in queste feste abusive che nascono come funghi. I social sono stracolmi di annunci che promuovono party e feste di Capodanno: decine, anzi centinaia su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. Cenoni con ballo in ristoranti disponibili, pub e locali serali con dj-set fino al mattino, ville, dimore storiche, capannoni industriali diventano location improvvisate per cene a cui si unisce il ballo offerto anche con possibilità di free drink senza limite o controllo. Una situazione non più tollerabile per chi fa questo di mestiere sottostando a tutte le normative del caso”.Il capoluogo romagnolo sembra dunque ormai sguarnito di discoteche ‘ufficiali’ mentre la vicina Riccione sembra reggere meglio il colpo con la storica collina dei locali ancora in parte funzionante con il Cocoricò o il Peter Pan. “Il mio invito, la mia supplica ormai – conclude Indino facendo ancora riferimento alle situazioni abusive – è che chi ha il compito di verificare la regolarità di queste serate intervenga e lo faccia immediatamente. Non vorrei che i più dimenticassero che la crisi dei nostri locali comincia laddove inizia l’abusivismo generalizzato di personaggi scaltri che lucrano anche sulla sicurezza dei ragazzi. La mia è una preoccupazione non solo di natura economica, anche se molto importante per tutto il nostro comparto, ma anche di legittimità e legalità, di igiene e sicurezza per i ragazzi. Ecco perché ribadisco e chiedo a gran voce l’intervento di chi ha il compito di vigilare, controllare e verificare che tutto proceda tenendo a mente che il nostro Paese non si può più permettere di trascurare il nostro settore e dunque i nostri appelli di contrasto all’abusivismo. I tempi per poter stroncare lo sviluppo di queste serate ci sono, ma bisogna intervenire immediatamente intimando lo stop a tutti questi progetti”.