(di Tiziano Rapanà) Si è concluso il gran ballo del festival del borghi. Abbateggio e Caramanico sono stati lì a preservare, a rappresentare ed avviare la super macchina organizzatrice, che ha macinato incontri e cerimonie. Un festival sarà bastato a ridare luce? Caramanico ha i suoi problemi. La questione delle terme ancora non ha percorso il viatico della felice conclusione. Si parla di una possibile soluzione per la primavera del 2023, spero sarà così. Pare sia ormai prossimo l’avvio dei lavori di rinvigorimento e restauro conservativo della Cattedrale di Santa Maria Maggiore. Io sono fiducioso e auspico il meglio per Caramanico. Il festival ha portato tanta visibilità. Che si usi questo -piccolo momento di gloria proficuamente. Nel frattempo chiedo a voi – attenti lettori – di fare tante capatine, in questi mesi, a Caramanico ed Abateggio. Eleggete questi borghi a mete predilette per le vostre scampagnate, comprate nei negozi in loco. In soldoni, vivete appieno la vita dei paesi. Ci si può ancora sorprendere tra le viuzze, nel respirare un’aria più sana non insozzata dal traffico e dall’inquinamento. Mollate le false illusioni delle metropoli e abbracciate la semplicità delle piccole realtà. Che si dia un senso al festival dei borghi anche dopo la festa, quando tutto è finito affinché tutto incominci di nuovo per finire in un circolo virtuoso fatto di conoscenza e scoperta e amore per questi gioielli della natura d’Italia e d’Abruzzo.