Tempistiche diverse riguardano gli italiani all’estero, che arrivano a questo momento con grande anticipo, per consentire il rientro in Italia delle schede elettorali compilate.
“Il sistema di voto attuale per gli italiani all’estero crea non pochi problemi. Ritardi nell’invio delle schede elettorali, voti che non rientrano in tempo per essere scrutinati. Insomma, ancora una volta si dimostra che gli italiani all’estero sono considerati di serie B” – interviene Vincenzo Odoguardi, candidato al Senato con il MAIE nella circoscrizione estera di America Settentrionale e Centrale.
“Senza parlare del fatto che il numero di persone che partecipano al voto è nettamente minore rispetto al numero di persone che realmente risiedono all’estero. Parliamo di 6 milioni di votanti contro gli oltre 50 milioni di residenti all’estero. Si tratta di un divario incredibile che va sanato. C’è un’altra patria fuori dai confini nazionali e non siamo in grado di raggiungerla con le politiche attuali”, continua l’ex console onorario Odoguardi.
Il problema principale risiede negli svantaggi che si incontrano nell’iscriversi all’AIRE, l’anagrafe degli italiani all’estero. Tra gli altri, il pagamento dell’IMU sulla prima casa in Italia e l’impossibilità di accedere ai servizi sanitari in patria, con il conseguente obbligo di ripiegare sui sistemi del paese in cui si risiede.
“Nel programma politico del MAIE queste problematiche ricoprono da sempre uno spazio molto importante. La consapevolezza che noi abbiamo delle necessità degli italiani all’estero deriva dal fatto che noi per primi rientriamo in questa categoria. Il nostro Movimento nasce proprio da un gruppo di italiani residenti all’estero che hanno deciso di rimboccarsi le maniche per i propri connazionali nella stessa situazione”, spiega il candidato Vincenzo Odoguardi.