La consueta indagine di sul mondo delle imprese, realizzata dalla Cna di Roma in collaborazione con Swg, “offre un quadro ancora caratterizzato dall’incertezza, ma anche da una profonda spaccatura tra imprese che stanno crescendo e imprese che si vedono ancora in grande difficoltà. Tra quest’ultime ci sono sicuramente quelle della filiera del turismo per le quali richiediamo delle azioni immediate, non più rinviabili, quali, l’attuazione della cassa covid, l’applicazione della cedolare secca sugli immobili commerciali e la sospensione dei tributi”. Lo afferma Stefano Di Niola, segretario della Cna di Roma.
Leggendo i dati della ricerca, si evince che, se rispetto ai semestri precedenti i segnali di miglioramento siano piuttosto evidenti, la previsione sul primo semestre 2022 è all’insegna del dubbio e della cautela, tanto da portare ad una riduzione del numero di imprese ottimiste, rispetto a quelle registrate alle fine del primo semestre 2021, con solo il 21% degli intervistati che prevede una crescita del fatturato contro il 30% della rilevazione precedente. Nel secondo semestre 2021 si è ridotta la percentuale di imprese che hanno fatto investimenti, ma è cresciuta quella di chi pensa di farne nel semestre successivo, circa il 21%. Metà delle imprese intervistate non ha fatto e non intende fare investimenti all’interno dell’azienda.
“Un dato sicuramente positivo ci appare la diminuzione del ricorso agli ammortizzatori sociali, anche se questa tendenza potrebbe fermarsi nel momento in cui le previsioni più negative per il primo semestre 2022 dovessero concretizzarsi. In questo senso, è importante prevedere delle azioni di sistema che abbiano un effetto propulsivo sull’economia territoriale, come la riduzione del cuneo fiscale e l’introduzione del contributivo sulle retribuzioni”, così Maria Fermanelli, presidente della Cna di Roma.
L’indagine congiunturale è stata realizzata all’inizio del 2022, la somministrazione dei questionari in particolare è avvenuta tra il 17/01/22 e il 07/02/2022. Per quanto riguarda le aspettative per il I semestre 2022, i dati non tengono conto dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina (24 febbraio 2022), delle tensioni registrate nei giorni precedenti e delle conseguenze sulle imprese in termini di fiducia, di blocco alle esportazioni e importazioni, di impatto sui flussi turistici e di aumento dei costi delle fonti energetiche.