L’export di orologi svizzeri ha accelerato la corsa nel mese di novembre, raggiungendo il miglior risultato mensile dal 2014. Secondo i dati della Federazione dell’industria orologiera svizzera, lo scorso mese le esportazioni hanno raggiunto i 2,2 miliardi di franchi (circa 2,1 miliardi di euro), l’8,6% in più rispetto al 2019, l’ultimo anno pre-pandemico che l’associazione considera nei suoi confronti. È stato quindi registrato un record mensile che non si vedeva dall’ottobre del 2014. Nei primi undici mesi 2021, l’export è arrivato a quota 20,38 miliardi di franchi, ovvero il 2,1% in più se confrontato allo stesso periodo del 2019 e il 33,4% in più in rispetto al 2020.
Da un punto di vista geografico, questo è l’andamento dei primi dieci mercati in novembre in rapporto al 2019: Stati Uniti +21,8%, Cina +34,7%, Hong Kong -4,6%, Regno Unito +33,1%, Giappone -7%, Francia +38,1%, Singapore -16,8%, Emirati Arabi uniti +56,5%, Germania +4,9%, Italia -11,9 per cento. Per quanto concerne l’andamento nell’intero periodo gennaio-novembre, le performance sono: Stati Uniti +26,4%, Cina +53,5%, Hong Kong -21,2%, Giappone -12,6%. Regno Unito -3,5%, Singapore stabile, Germania -6,2%, Emirati Arabi Uniti +6,2%, Francia -10,8%, Italia -11,7 per cento.
Per finire, nelle varie fasce di prezzo, gli orologi di meno di 200 franchi hanno avuto un calo del 12% in termini di valore, la gamma 200-500 una flessione del 22%, il comparto 500-3000 un -2%, mentre la fascia oltre 3.000 franchi sale in positivo del 16 per cento.