“Con il Pnrr il Sud ha a disposizione 100 miliardi, il che è come averli in palio ma per riuscire a intercettarli bisogna fare i progetti e spenderli in tempo. Su questo sono molto preoccupato”. Lo dice il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nella foto, presentando a Pomigliano d’Arco il suo libro dal titolo ‘Un amore chiamato politica’.
“Il problema sono le risorse umane degli enti locali – chiarisce Di Maio – Se non trasferiamo risorse umane da Roma, i progetti non li potremo fare e se non li facciamo perdiamo i soldi, che non vanno al Nord, ma ad altri Paesi europei o l’Ue decide di non indebitarsi ulteriormente”.
Su questo punto, aggiunge il ministro, “stiamo facendo tutti i decreti per aumentare il personale della pubblica amministrazione e fare progettazioni”, ma “possiamo scrivere tutti i protocolli e le leggi, però se entriamo nella dinamica della gelosia tra Comuni e tra enti, perdiamo la sfida del Pnrr. Ci vuole la cultura della collaborazione istituzionale”, conclude. Riguardo l’elezione del prossimo inquilino al quirinale, questa l’opinione del ministro: “Se dobbiamo eleggere un Presidente della Repubblica, lo dobbiamo eleggere, innanzitutto, per sette anni. Non esistono mandati a tempo determinato. E dobbiamo eleggere un Presidente della Repubblica che sia garante dell’Unità nazionale”. “Sul Quirinale il problema vero è che i partiti non pensano a questo, ma pensano solo a chi vuole andare a votare prima e chi dopo”, aggiunge.