La classifica è stata stilata da Great Place to Work Italia secondo cui tutti gli indici sono in miglioramento, con pur sempre molta strada da fare
Dalla classifica stilata da Great Place to Work è emerso che serenità, migliori work-life balances, benefit e riconoscimenti, sono solo alcuni dei punti di forza delle 20 aziende italiane inserite nella lista di società di consulenza aziendale che da cinque anni ricerca i migliori luoghi di lavoro per le. donne e per tutti.
La strada per la parità di genere è ancora in salita
Sono tutte aziende dove le donne vanno a lavorare con piacere, dove non ricevono battute volgari, ma dove si sentono valutate e considerate solo per le loro capacità professionali e la loro credibilità. Nel 93% dei casi, le dipendenti dichiarano di lavorare in un “great place to work”.
I risultati hanno mostrato come gli indici siano in netto miglioramento, ma la strada da fare sia ancora molta: «Negli ultimi cinque anni abbiamo ascoltato più di 85mila donne», afferma Alessandro Zollo, AD di Great Place to Work Italia®. «E la loro soddisfazione riguardo ai loro ambienti di lavoro è in netta crescita».
Le migliori aziende
Al primo posto troviamo Sebach, specializzata in servizi di noleggio di bagni mobili. Seguono Biogen Italia, impresa di biotecnologie e prodotti farmaceutici che scala dalla quinta alla seconda posizione rispetto alla classifica di un anno fa, e American Express, servizi finanziari e assicurazioni, che completa il podio. Aziende virtuose in cui la presenza femminile è rilevante e superiore alla media nazionale: il 52% della popolazione è composta da donne e il 44% del top management è femminile.
Delle 20 imprese elencate in graduatoria, ben 5, ovvero il 25% del totale, hanno un CEO/Direttore Generale donna e due aziende guidate da una leader occupano i primi posti della classifica. Le stesse organizzazioni si distinguono anche per la soddisfazione delle donne, in molti casi superiore anche al dato dei colleghi uomini: il 93% di loro, infatti, dichiara di lavorare in un great place to work e questo dato è sopra la media italiana di ben 50 punti e due punti sopra il dato dello scorso anno.
Parity Index
Un ulteriore punto d’incontro fra le aziende classificate è il Parity Index, ovvero un indice che raggruppa alcune tematiche come l’equità nelle promozioni e nella retribuzione, il profit sharing, la flessibilità e l’assenza di discriminazioni legate proprio al genere. Negli ultimi cinque anni, il dato è cresciuto di ben 9 punti, mentre l’Equità registra un incremento di 8 punti e, allo stesso tempo, anche il parere positivo dell’87% delle donne delle aziende premiate. Il dato, supera di 46 punti la media italiana e 2 punti sopra il dato del 2020.
Le 20 aziende premiate hanno, in media, un Parity Index dell’83% contro un 38% della media italiana. Entrando più nel dettaglio, l’84% delle donne delle organizzazioni classificate dichiara di avere benefit particolari (+69 punti rispetto alla media italiana) e il 76% pensa che ognuno possa ottenere un riconoscimento speciale per il proprio lavoro (+65 punti).
E ancora, si registra, nell’86% dei casi, una maggiore serenità sul posto di lavoro con un aumento di 62 punti rispetto alla media nazionale e, allo stesso tempo, l’84% delle dipendenti dichiara di avere un miglior work-life balance (in questo caso l’incremento è di 56 punti). Infine, il 94% delle donne di queste aziende ritiene che le nuove modalità di lavoro consentano di svolgere efficacemente tutte le attività lavorative.