Mam Gagliani racconta con un libro e un 33 giri l’epoca d’oro del jazz “con il soprannaturale Miles e il geniale Bill”
Va nelle librerie Feltrinelli e su Amazon per le edizioni LSWR, nell’elegante grafica di Danilo Stifano, con allegato il relativo 33 giri in vinile, “Note in bianco e nero” di Mam Gagliani (nella foto): è il monologo sull’unione tra il “genio bianco”, Bill Evans, e la formazione di Miles Davis, il più grande jazzista nero di tutti i tempi. Rappresento il 15 settembre scorso al Teatro Parenti di Andrèe Ruth Shammah a Milano, approfittando della breve tregua concessa dal Covid, ha riscosso grande successo, avendo registrato la serata (nel quarantennale della morte di Evans) il tutto esaurito. Ora il testo sarà riproposto da Radio Parenti, l’emittente web del teatro, in attesa di poter richiamare sul palcoscenico l’attore Corrado Tedeschi, con la regia di Marco Rampoldi, appena la situazione sanitaria lo permetterà. Nel 33 giri sono raccolti i brani dell’epoca d’oro del jazz, da So What a All Blues, da Blue in Green fino a Flamenco Sketches, tutti apparsi su Kind of Blue, cui si aggiungono pezzi epocali come My Funny Valentine e My foolish heart.
Mam (diminutivo di Massimo, così lo chiamava da bambino la sorellina) Gagliani, 62 anni, docente universitario, è un noto odontoiatra ed ha sempre coltivato la sua grande passione per il jazz. Nei decenni scorsi ha ripercorso i luoghi di New York dove la musica nera per eccellenza si era affermata, andando alla ricerca dei locali storici sopravvissuti e del mood dell’epoca, per arrivare ad un libro capace di far rivivere atmosfere irripetibili. I pesanti conflitti razziali, tutt’ora irrisolti, fanno da sfondo al più straordinario e tempestoso legame tra il grande pianista bianco Bill Evans e il mito di colore, Davis, che, alla fine degli anni Quaranta, aveva vissuto una brevissima oasi di libertà nell’amore con Juliette Greco, cui Miles ebbe la forza di rinunciare proprio perché desideroso di riassaporare le tensioni di New York.