I dati pubblicati da Assaeroporti mostrano una crescita contenuta. Anche se a fine anno si prevede una perdita secca di 130 milioni di viaggiatori pari a meno 65%: nel Paese transiteranno solo 67 milioni contro una stima pre-Covid di 200. L’associazione chiede un Fondo per i gestori e tagli alle tasse sui biglietti
Il 2020 avrebbe dovuto essere l’anno dei record, con una vetta di 200 milioni di passeggeri finalmente raggiunta dagli scali italiani, dopo i 193 del 2019. E invece la pandemia ha stravolto ogni previsione, mettendo in crisi compagnie aeree e aeroporti. L’Italia è stato uno dei Paesi più colpiti anche se per la prima volta da marzo, il settore mostra qualche timido segnale di ripartenza proprio in vista della stagione estiva.
Secondo i dati pubblicati oggi da Assaeroporti, infatti, il sistema aeroportuale nazionale ha registrato, nel mese di giugno, 1,1 milioni di passeggeri, con un incremento di 885 mila unità rispetto a maggio 2020. “Un importante passo in avanti dopo il sostanziale azzeramento registrato nel primo periodo della pandemia – spiega l’associazione confindustriale – che però non rende il quadro meno critico: rispetto al 2019 il traffico passeggeri ha registrato una contrazione del 99,3% ad aprile, del 98,7% a maggio e del 94,2% a giugno”.
Repubblica