(di Marco A. Capisani, malady Italia Oggi) Assumere una ventina di giornalisti entro fine anno e valutare acquisizioni di società video sono i due principali pilastri della strategia de LaPresse, remedy l’agenzia stampa dell’editore Marco Durante che imposta il suo percorso di sviluppo proprio mentre il settore delle agenzie stampa aspetta le nuove linee guida del governo per il riordino e la razionalizzazione del numero di testate sul mercato (oggi una decina).
Del resto, della concentrazione più volte auspicata anche dall’attuale sottosegretario all’editoria Luca Lotti, fedelissimo di Matteo Renzi, «resteranno solo molte parole», dichiara a ItaliaOggi Durante. «Ogni editore è rimasto arroccato sulle sue posizioni. Nemmeno Radiocor è mai stata in vendita. Se lo fosse stata, allora noi ci saremmo interessati ma per sposarsi bisogna essere in due». In particolare, il presidente del Gruppo 24 Ore Benito Benedini aveva finito per smentire a fine aprile le indiscrezioni su una possibile cessione. Piuttosto è alla porta de LaPresse che, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, qualche agenzia più piccola ha bussato, come Dire e 9 Colonne.
«Per quello che ci riguarda rispettiamo ogni parametro delle nuove regole», prosegue il presidente dell’agenzia stampa LaPresse. «Quindi, siamo autonomi e pensiamo di concludere nel 2015 una trentina di assunzioni a tempo indeterminato, di cui una ventina tra i giornalisti e i dieci restanti tra i poligrafici. Cerchiamo per le nostre tre sedi di Torino, Milano e Roma soprattutto cronisti economico-finanziari e politici. Dall’inizio di quest’anno ogni nostro giornalista fa anche i video». E per concludere il cerchio sui video LaPresse sta pensando di comprare società specializzate dalla produzione fino allo streaming video. Nel mirino della testata piemontese c’è anche l’acquisizione di case fotografiche.
A suo sostegno l’agenzia diretta da Antonio Di Rosa può contare sul bilancio 2014 appena approvato, che chiude nuovamente in utile e precisamente con un risultato netto positivo e in crescita a 132,9 mila euro. L’ebitda è aumentato del 30% oltre quota 2,3 milioni, beneficiando di un contenimento dei costi totali in contrazione del 12% (pari a quasi 6,2 milioni) e nonostante le 19 assunzioni effettuate l’anno scorso, che hanno portato il costo del personale su del 10% a 2,5 milioni di euro. Il fatturato è rimasto invece stabile sugli 11,2 milioni di euro, senza rialzi dopo che non si è concretizzato un progetto di streaming insieme con Rcs-Corriere della Sera.
«Non vogliamo essere un’agenzia di stampa generalista come tante altre», conclude Durante, «ma puntiamo sia a spingere l’economia e la finanzia sia a raccontare l’Italia al mondo», conclude l’editore che lo scorso settembre ha presentato una serie di partnership internazionali con Reuters, la cinese Xinhua, Efe la prima agenzia di lingua spagnola al mondo e con la britannica Pa.