“Con Bettino Craxi non sarebbe mai successo che perdessimo totalmente il controllo rispetto a un Paese confinante, da cui dipendiamo per tante ragioni”. Lo ha detto l’ex “delfino” di Craxi ed ex ministro della Giustizia, Claudio Martelli, in merito alla crisi libica, ieri sera a Milano rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della presentazione del suo libro sull’ex leader del PSI, presidente del Consiglio fra il 1983 e il 1987, morto ad Hammamet 20 anni il 19 gennaio. Al dibattito sul volume, dal titolo “L’Antipatico” sono presenti anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala e il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. “Quando vedo l’Italia annaspare davanti alla crisi libica mi vengono i brividi”, ha poi sottolineato Martelli. “Mi viene in mente – ha aggiunto l’ex ministro della Giustizia – che Craxi per proteggere l’indipendenza della Libia si mise contro il presidente Usa Ronald Reagan, rifiutandogli le basi per bombardare il leader libico Muhammar Geddafi per ben due volte”.
Questo gesto di Bettino Craxi dimostrava che “eravamo alleati ma non servi”, ha precisato. Ricordando poi alcuni discorsi del leader socialista in cui “bandì serenamente gli atteggiamenti servili verso il più potente alleato. Quella lezione è attuale. Craxi era convinto che l’Italia non poteva avere un ruolo mondiale ma era la principale potenza del Mediterraneo e bisognava assumersi delle responsabilità, anche scontentando qualcuno”.
Infine: “Bisogna sapere che in politica prima o poi perdi e nel tragitto tra il prima e poi devi prenderti delle responsabilità talvolta scontentando anche degli amici”.