Il quadro nelle Regioni e nelle principali città d’Italia
Le carte dei regali e gli scontrini dello shopping natalizio sono ancora sparsi per le case di molti italiani, ma già un buon numero di consumatori pensa ad approfittare dei saldi invernali per riempire le caselle mancanti nel guardaroba. Il 4 gennaio è la data circolata di rosso sul calendario, con alcune variazioni regionali vista la flessibilità concessa in materia: in cima e in fondo allo Stivale (Valle d’Aosta e Sicilia) ci saranno gli anticipi già dal giorno 2, così come in Basilicata.
Anche quest’anno il periodo degli sconti arriva in un quadro generale dei consumi tutt’altro che spumeggiante, con i commercianti che sperano di dare una accelerata al trend e i consumatori che spingono per una liberalizzazione dei ribassi. Basta prendere quel che ha detto l’Istat poche settimane fa sulle prospettive dell’economia italiana per ricordare la stagnazione di fatto.
“Per il 2020 si prevede un incremento dei consumi delle famiglie in termini reali (+0,6%) in rallentamento rispetto all’anno precedente, che si accompagnerebbe a un deciso aumento della propensione al risparmio“, hanno detto gli statistici tastando il polso al Belpaese. E le prospettive sono assolutamente da linea piatta: nel 2020 la crescita della spesa “è prevista della stessa intensità (+0,6%), sostenuta dai miglioramenti del mercato del lavoro“.
Il Codacons, in occasione del rapporto di inizio dicembre, è tornato alla carica su una “liberalizzazione dei saldi per creare occasioni di acquisto nei negozi durante tutto l’anno”. Certamente, con l’avanzata delle vendite online e le occasioni di shopping a prezzi speciali capitate già a novembre (periodo nel quale è dilagato il fenomeno del Black Friday), ormai sono in molti a chiedere che sia rivista la normativa in materia.
Repubblica.it