I supermercati iniziano a dire addio agli imballaggi
Si chiama Food in the nude, cibo al nudo, e non è l’ultima trovata nudista. Potrebbe però essere una nuova tendenza. Grazie a una diffusa sensibilità ambientale, forse dovuta agli ultimi disastri in corso, dal gelo degli Usa alla siccità in Australia, i consumatori stanno cambiando le loro scelte di acquisto. E chi si accorge e sa approfittare della nuova moda, può trarne profitto. E’ successo per esempio in Nuova Zelanda, dove i supermercati della catena New World, hanno lanciato l’etichetta Food in the nude e vendono il cibo non più avvolto da plastiche di vario tipo. Il risultato? Le vendite sono aumentate del 300 per cento.
Anche in Italia molti supermercati vendono alcuni prodotti al fresco, ma accanto a loro molte verdure sono dentro a robuste scatole di plastica o involucri di vario tipo, per esempio quelle già lavate e pronte al consumo. Restano nella plastica anche i legumi e la frutta secca. WalMart, il gigante statunitense fa di meglio: ha abbracciato il concetto di economia circolare e utilizzasolo materiali riciclati. Inoltre forniscono la merce in sacchetti di carta se richiesto. Hanno bandito i sacchetti tradizionali da più di dieci anni e suggeriscono ai clienti di riciclare quello che viene utilizzato.
Ma mentre in Italia, dopo l’introduzione dei sacchetti di polimeri organici, siamo obbligati a usarli, e pagarli, i negozi di New World hanno deciso di eliminare anche quelli: hanno consegnato ai consumatori due milioni di borse riutilizzabili e forniscono sacchetti di corda. Per incentivarne l’uso, offrono 5 centesimi di sconto a chi li utilizza le volte successive. In questo modo hanno ridotto del 20 per cento l’uso della plastica. Ma in più fanno qualcosa che, nel nostro Paese, non è ancora ammesso: stanno incentivando gli acquirenti a portarsi i propri contenitori, anche per la carne, il formaggio e il pesce.
In Nuova Zelanda, come accaduto da noi, il governo ha posto un bando dell’uso dei sacchetti usa e getta e molti negozi non li forniscono più.
Il periodo in cui, dopo essersi accorti dei problemi dovuti ai polimeri sintetici, si è pensato che tutto potesse continuare come sempre perché c’era la possibilità di riciclare è infatti finito. Nel mondo si producono ogni anno 300 milioni di tonnellate di plastica, la metà viene usata solo una volta e solo il 9 per cento viene riciclato.Nel frattempo si è scoperto che la plastica finisce negli oceani, diventa microplastica e si insedia nel terreno, e non è affatto vero che è un prodotto inerte, visto che entra in circolo anche nel nostro corpo, producendo danni.
Foodstuff, la compagnia proprietaria di New World ha firmato una dichiarazione che punta ha rendere il 100 per cento degli imballaggi riutilizzabile, riciclabile o compostabile entro il 2025. Anche Countdown, un’altra compagnia di supermercati neozelandese, ha aderito e nell’ultimo anno è riuscita a eliminare 70 tonnellate di imballaggi non necessari ed eliminando solo quelli delle banane ha evitato di usare 15,8 tonnellate di plastica. E modificando le buste in cui vengono offerti i prodotti di panetteria e pasticceria, spera di evitare di usare altre 177 tonnellate.
Possiamo sperare dunque che i clienti, che hanno decretato il successo dei nuovi negozi, abbiano abbracciato la stessa filosofia ambientalista. In realtà Nigel Bond, il direttore del primo negozio che ha lanciato il cibo nudo, ha un’altra ipotesi: secondo lui infatti l’assenza della plastica permette ad arance, cipolle, lamponi di sprigionare il loro profumo. E dunque li rende più attraenti.
Gli involucri hanno avuto successo in una fase storica in cui si credeva fosse indispensabile rendere tutto asettico. Ora che sappiamo che questo può farci male, per esempio incrementa le allergie, stiamo tornando ad apprezzare la natura per quello che è.
Ovviamente non è tutto lasciato al caso. Per fare in modo che verdura e frutta siano sempre perfetti i negozi New World hanno investito su nuovi scaffali refrigerati, che vengono spruzzati ciclicamente con una nuvola di nebbia, purificata con un sistema di osmosi inversa. Le goccioline mantengono l’acqua contenuta nei vegetali enon permettono l’appassimento, e rendono più difficile la perdita di sostanze nutritive come le vitamine.
La plastica agiva nello stesso modo mantenendo l’umidità nella sua trappola, ma quello che noi pensavamo fosse cibo fresco, e vitale, in realtà era solo imbalsamato. E anche noi stavamo rischiando di fare la stessa fine.
Business Insider