Una nuova era per la sanità italiana si apre con la presentazione della piattaforma nazionale per il monitoraggio delle liste d’attesa, uno strumento concepito per affrontare uno dei nodi più critici del Servizio Sanitario Nazionale. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella foto, ha illustrato ieri a “24 Mattino” su Radio24 i progressi e le sfide di questa iniziativa, destinata a rivoluzionare l’accesso alle cure per i cittadini.
La Piattaforma: Uno Sguardo Trasparente sulle Attese
Realizzata in tempi record, appena sei mesi, la piattaforma è già operativa e aggiornata con i dati delle prestazioni erogate da gennaio a maggio 2025. Nonostante una raccolta dati ancora “a macchia di leopardo” da parte delle regioni, sono già state caricate 24 milioni di prestazioni provenienti sia da erogatori pubblici che privati. Questo strumento permette di monitorare in tempo reale le prime visite e gli accertamenti diagnostici, offrendo un quadro preciso per individuare le criticità.
“La piattaforma ci permette di monitorare le prime visite e gli accertamenti diagnostici e abbiamo un quadro preciso per migliorare e ridurre quello che è un problema annoso dei cittadini, come ho sempre detto”, ha dichiarato il Ministro Schillaci. L’obiettivo è chiaro: capire chi rispetta i tempi in relazione alla classe di priorità, l’entità dei ritardi e, soprattutto, se ci sono ancora agende chiuse. Da questo monitoraggio partirà l’azione del Ministero: “Se ci sono nelle regioni tempi lunghi o se mancano macchinari ‘ad hoc’ per gli esami o personale, se ci sono negligenze scattano i poteri sostitutivi del ministero per aiutare e supportare le regioni nell’interesse unico dei cittadini”.
Segnali Positivi e Riforme in Cantiere
Nonostante le sfide, il Ministro ha evidenziato trend positivi che confermano la validità della strada intrapresa. Il Lazio, centralizzando il CUP, ha già registrato una riduzione delle attese per mammografie e visite cardiologiche. La Liguria ha tagliato del 50% le liste d’attesa, mentre la Toscana sta ottenendo ottimi risultati. In Piemonte, aperture straordinarie nel weekend hanno permesso di erogare 65mila prestazioni in più negli ultimi quattro mesi. Anche il Veneto mostra miglioramenti, con un 20% in meno nei tempi per le visite dermatologiche. “Quindi quando la legge contro le liste d’attesa viene applicata funziona”, ha ribadito Schillaci.
Il Ministro ha sottolineato l’importanza di un ruolo di controllo e indirizzo dello Stato per garantire il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione, che sancisce il diritto alla salute. “Io mi batto per l’accesso alle cure sia uguale in qualunque regione e – soprattutto nel rispetto della Costituzione – non deve dipendere dalla capacità economia del cittadino”, ha affermato, ricordando l’impegno per gli indigenti.
Schillaci ha anche anticipato la necessità di una riforma strutturale del Servizio Sanitario Nazionale, “dopo 47 anni deve essere ammodernato rispettando i principi base di universalità e gratuità delle cure”. Due i collegati alla finanziaria in preparazione: uno sul riordino delle professioni sanitarie, per adeguarle alle esigenze del terzo millennio, e l’altro sul rafforzamento della rete ospedaliera e territoriale, per rendere il sistema più efficiente.
La Sfida del Personale Infermieristico
Un altro tema cruciale affrontato dal Ministro è la carenza di personale infermieristico, un problema che affligge non solo l’Italia ma anche l’Europa. Per rendere la professione più attrattiva, Schillaci ha indicato la necessità di retribuzioni più alte, dato che gli infermieri italiani sono tra i meno pagati in UE secondo i dati OCSE. Si sta lavorando anche alla valorizzazione del percorso di laurea, in collaborazione con l’Ordine degli infermieri.
Tuttavia, per potenziare l’assistenza territoriale e avviare pienamente le Case e gli Ospedali di comunità previsti dal PNRR, nel breve periodo sarà necessario “ricorrere all’estero per reclutare il personale infermieristico e rivolgerci a chi ha un percorso formativo fatto sulla falsariga di quello italiano”. Una soluzione pragmatica per garantire l’operatività di strutture fondamentali per la sanità del futuro.