Il governo italiano ha stanziato 20 milioni di euro a favore dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) per le operazioni di rimpatrio volontario. La decisione mira a coinvolgere non meno di 3.300 migranti.
La Decisione del Governo e le Dichiarazioni
Lo stanziamento è avvenuto nell’ambito del secondo Comitato Congiunto per la cooperazione allo sviluppo, presieduto dal ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, con il vice ministro Edmondo Cirielli. Alla riunione ha partecipato anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Al termine dell’incontro, Tajani ha espresso la sua convinzione che la cooperazione sia “un prezioso strumento di politica estera che contribuisce a pace, stabilità e crescita“.
Obiettivo: Evitare le Traversate Pericolose
I fondi destinati all’Oim rientrano nell’azione volta a impedire che i migranti raggiungano le coste europee a bordo di barconi di fortuna, gestiti dai trafficanti di esseri umani. Si tratta in larga parte di persone in fuga dai Paesi dell’Africa subsahariana, orientale e occidentale, come nigeriani, guineani, gambiani, ivoriani, maliani, camerunensi, ma anche siriani, bengalesi e pakistani, ovvero Paesi colpiti da conflitti e/o povertà diffusa. Il loro viaggio migratorio li conduce verso i Paesi dell’Africa settentrionale, ultima tappa prima di tentare la rischiosa traversata del Mediterraneo centrale.
La Pericolosità della Rotta Mediterranea
L’Oim avverte che la rotta mediterranea è tra le più letali al mondo, con 2.200 vittime calcolate nel 2024, tra identificate e dispersi. Dal 2014, tale cifra raggiunge le 25.500 persone, la maggior parte delle quali si ritiene siano partite dalle coste di Libia e Tunisia.
L’Impegno Italiano e gli Accordi con Libia e Tunisia
L’Italia ha stanziato negli anni milioni di euro per rafforzare la capacità di Libia e Tunisia di controllare le proprie coste, fondi a cui si aggiungono quelli dell’Unione Europea. I primi accordi dell’Italia con Tripoli risalgono al 2007, seguiti dal Protocollo del 2018 per un totale di quasi 100 milioni per piani di addestramento ed equipaggiamento della Guardia costiera libica. Dal 2023, uno schema simile è stato applicato anche per la Guardia costiera tunisina tramite un accordo tra Bruxelles e Tunisi, su impulso dell’Italia.