
General Motors (nella foto Rory Harvey, vicepresidente esecutivo di GM e presidente dei mercati globali) chiude il 2024 con risultati contrastanti e un occhio puntato su un 2025 all’insegna della ripresa. Il colosso dell’automotive ha registrato un utile netto di 6 miliardi di dollari, in calo del 40,7% rispetto all’anno precedente, penalizzato da margini netti ridotti al 3,2%. Nonostante ciò, l’azienda ha messo a segno un EBIT rettificato in crescita del 20,9%, pari a 14,9 miliardi di dollari, e ricavi in aumento del 9,1%, arrivati a 187,4 miliardi di dollari. Il 2024 ha portato sfide significative, con una perdita netta di 3 miliardi di dollari nel quarto trimestre, dovuta a spese straordinarie di oltre 5 miliardi. Tra queste, figurano 4 miliardi di oneri legati alla ristrutturazione e alla svalutazione di partecipazioni in joint venture cinesi, oltre a 500 milioni di dollari per la decisione di sospendere i finanziamenti alla divisione robotaxi Cruise. La pressione sugli utili non ha però rallentato la capacità di General Motors di generare valore per gli azionisti, con un EPS rettificato in aumento del 38% a 10,6 dollari, pur a fronte di un calo del 13% per l’EPS netto, fermo a 6,37 dollari.
Guardando al futuro, GM si prepara a un 2025 decisamente ottimistico, con previsioni di utile netto comprese tra 11,2 e 12,5 miliardi di dollari, ben al di sopra delle aspettative di mercato. Anche l’EBIT rettificato è stimato in una fascia compresa tra 13,7 e 15,7 miliardi di dollari, mentre l’EPS adjusted dovrebbe collocarsi tra 11 e 12 dollari. L’azienda punta su una strategia focalizzata sull’efficienza, sull’innovazione e su un consolidamento del mercato nordamericano, mitigando le difficoltà incontrate in Cina. Questo approccio, unito alla decisione di ridefinire la propria posizione nel segmento tecnologico emergente, potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase di crescita per il gigante dell’automotive.