
Il fondo pensione olandese ABP, uno dei più grandi d’Europa con un patrimonio gestionale di circa 500 miliardi di euro, ha deciso di vendere la sua intera partecipazione in Tesla, un investimento che ammontava a 571 milioni di euro (circa 585 milioni di dollari). La decisione è stata presa nel terzo trimestre del 2024, ed è stata motivata da una serie di fattori interni e esterni legati all’azienda californiana.
Un elemento chiave alla base di questa scelta riguarda il pacchetto retributivo di Elon Musk, nella foto, CEO di Tesla. Il fondo ABP ha espresso disaccordo con le condizioni di remunerazione di Musk, definendole eccessive. In particolare, il piano di compensi legato alle performance è stato al centro di critiche, non solo da parte di investitori, ma anche a livello giuridico. Il mese precedente, un giudice della Corte del Delaware aveva annullato un piano di stock option per Musk, che inizialmente era valutato 2,6 miliardi di dollari, ma che era poi salito a 56 miliardi di dollari, suscitando preoccupazioni per la sua entità e la sua opportunità.
ABP aveva già sollevato perplessità sulla remunerazione di Musk nel corso dell’anno, votando contro il piano di stock option. Il fondo pensione l’aveva definito “controverso ed eccezionalmente alto”, esprimendo il timore che un pacchetto così ricco non fosse in linea con le aspettative degli investitori a lungo termine e con il principio di una gestione responsabile ed equa.
Oltre alle problematiche legate al pacchetto retributivo di Musk, ABP ha citato anche altre ragioni come la decisione di uscire dall’investimento in Tesla, tra cui preoccupazioni per le condizioni di lavoro all’interno dell’azienda. Secondo quanto riportato dal quotidiano olandese Het Financieele Dagblad, l’ABP ha ritenuto che Tesla non stesse affrontando adeguatamente alcune criticità relative al benessere dei propri dipendenti e alle pratiche lavorative all’interno della compagnia. Queste problematiche hanno portato il fondo a rivedere la propria posizione nei confronti della società, ritenendo che, a lungo termine, l’investimento non fosse più compatibile con i suoi principi di sostenibilità sociale e governance.