
L’Emilia-Romagna prova a dare una risposta alla situazione della sanità e della psichiatria nelle carceri, rafforzando anche il contrasto a tossicodipendenze e alcoldipendenze tra i detenuti. Ci sono i 18 milioni di euro distribuiti dalla Regione (nella foto, il presidente Michele De Pascale) alle Ausl sedi di istituti penitenziari. Si tratta di fondi per la prevenzione e l’assistenza dei detenuti, di cui 7,2 milioni provenienti dal fondo sanitario regionale e 10,8 milioni da quello nazionale. Le risorse, fa sapere viale Aldo Moro, sono ripartite in base alla popolazione detenuta. Dei 18,1 milioni di euro complessivi, 16,9 milioni di euro sono destinati alla sanità penitenziaria, per finanziare servizi di cura e assistenza sanitaria per i detenuti. Altri 510.000 euro serviranno invece a sostenere gli interventi contro gli abusi di droga e alcol e 660.000 euro saranno assegnati alle Atsm di Reggio Emilia e Bologna, le Articolazioni tutela salute mentale, che operano all’interno delle case circondariali e sono deputate a garantire livelli intensivi di assistenza sanitaria e di attività terapeutica e riabilitativa ai pazienti detenuti bisognosi di assistenza psichiatrica. “Un sostegno importante- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi– per permettere agli Istituti penitenziari di rafforzare la capacità di risposta alle esigenze sanitarie di una fascia di popolazione particolarmente fragile, caratterizzata da bisogni che spaziano da malattie croniche alla salute mentale e dipendenze patologiche”. L’obiettivo, prosegue Fabi, “è garantire, non solo un’assistenza efficace, ma anche una continuità di cura tra il carcere e il territorio, essenziale per ridurre recidive e promuovere la riabilitazione”. Non a caso, conclude poi l’assessore, “si tratta di uno dei primi provvedimenti sanitari che approviamo in questa legislatura, in un contesto che richiede interventi mirati per colmare le disuguaglianze e tutelare il diritto alla salute anche nelle realtà più complesse”.