Nel 2023 sono stati effettuati 1.913.017 accessi in Pronto Soccorso (+7,5% rispetto al ’22) e oltre 616mila dimissioni ospedaliere, +3,4% sul 2022: di 7,5 giorni la degenza, una media di 122 ricoveri per abitante, 11.498 posti letto negli ospedali pubblici (erano 11.255), 3.289 nelle strutture private accreditate (3.264 nel ’22). Sono alcuni dei dati della sanità veneta snocciolati dalla presidente della commissione Sociosanitaria del Consiglio Veneto Sonia Brescacin (Lega-LV) dopo la seduta di oggi in cui è stata licenziata la relazione sociosanitaria 2024 della Regione, alla presenza dell’assessore Manuela Lanzarin e di Massimo Annicchiarico, direttore generale dell’Area sanità e sociale della Regione. “Emergono alcuni dati in particolare- prosegue Brescacin-. Nel corso del 2023 risultano erogati 2.156.662 accessi domiciliari: 145.487 (+8% rispetto al 2022) sono stati i pazienti assistiti in cure domiciliari, 59.700 le persone assistite in cure domiciliari intensive. La relazione dà conto anche della situazione delle cure palliative: nel 2023 sono stati assistiti in cura palliativa domiciliare 11.604 (in lieve diminuzione rispetto alla precedente annualità, ma sostanzialmente stabile) pazienti oncologici, con l’erogazione di 350.517 accessi a domicilio, mentre 3.837 (+2,8% rispetto al ’22) sono le persone ricoverate negli Hospice”. Per quanto riguarda l’assistenza specialistica ambulatoriale, “da rilevare l’incremento del 43% rispetto all’anno precedente delle prestazioni in telemedicina, per un totale di oltre 58mila prestazioni”, prosegue la consigliera. Altro dato da rilevare, “nell’ambito dell’assistenza materno-infantile, sono i 31.296 parti (di cui il 4,2% da procreazione medicalmente assistita), le 4.274 Ivg, i 3.050 aborti spontanei. Gli impegni di spesa sanitaria del bilancio regionale ammontano a 11,8 miliardi di euro che rappresentano l’82,4% del totale degli impegni del bilancio veneto, in costante aumento nel corso del decennio”.