
I dati recenti pubblicati dall’Istat mostrano una trasformazione significativa nel panorama delle famiglie italiane. Tra il 2011 e il 2021, le coppie con figli conviventi sono diminuite del 14%, passando da oltre 8 milioni e 700mila a meno di 7 milioni e 500mila. Questo dato evidenzia un calo di oltre 1 milione e 200mila unità in soli dieci anni, confermando una tendenza che si era già delineata nei decenni precedenti. Infatti, tra il 2001 e il 2011, la diminuzione era stata meno marcata, con una perdita di circa 507mila coppie.
Anche le coppie senza figli conviventi hanno subito un calo, seppur più contenuto (-3%). In controtendenza, cresce in modo rilevante il numero di nuclei familiari composti da un solo genitore e uno o più figli. I nuclei monogenitore sono aumentati del 44%, passando da 2 milioni e 650mila nel 2011 a oltre 3 milioni e 800mila nel 2021. Questa crescita è trainata principalmente dalle madri sole, la cui presenza è aumentata del 35,5%, evidenziando un cambiamento profondo nelle dinamiche sociali e familiari.
La riduzione delle coppie con figli può essere attribuita a diversi fattori, tra cui:
- Declino della natalità: In Italia, il tasso di natalità è in costante diminuzione, riflettendo sia cambiamenti culturali che difficoltà economiche, come l’instabilità lavorativa e i costi crescenti per crescere i figli.
- Nuovi modelli di famiglia: L’aumento dei nuclei monogenitore riflette una maggiore accettazione sociale di famiglie diverse dalla tradizionale coppia genitoriale. Separazioni e divorzi, uniti a un calo del matrimonio come istituzione, contribuiscono a questa crescita.
- Invecchiamento della popolazione: Con l’aumento dell’età media, molte coppie restano senza figli conviventi, o perché non ne hanno mai avuti o perché i figli sono ormai indipendenti.