Operazione spoil system, ancora non ci siamo, è la fase dei colloqui, passo obbligato per dare una patina di rigore alle scelte. Ma dovrebbe trattarsi di poco, dicono. Riuscirà il Lazio ad avere una squadra di dirigenti della sanità condivisa e in grado di gestire al meglio la salute degli utenti? Nessun commissario straordinario mollerà le armi senza combattere, ma ci sono anche degli outsider, delle new entries, il posto fa gola a molti e il quadro generale degli aspiranti manager è complesso e variegato. Per entrare nelle liste degli idonei e per partecipare al bando bisogna avere le carte in ordine, quella sorta di patentino virtuale che di permettere di entrare in gara. Ci vuole la competenza. Ci vogliono i titoli, poi c’è il colloquio. Ci sono i raccomandati? Inevitabile. Decide alla fine il governatore o la scelta la fanno i suoi collaboratori? E le ingerenze politiche? Le pressioni, i suggerimenti? Qui si vedranno la virtù e l’indipendenza di Francesco Rocca. Sperando che siano sufficienti a garantire tutti noi. Più di una dozzina le poltrone disponibili, un buon numero di situazioni “bloccate”, quelli a rischio si dovrebbero contare sulle dita di una mano. Dicono che il governatore tenga le briglie ben strette e che non sia intenzionato a barattare la soluzione della crisi della sua giunta con qualche poltrona di manager. Ci auguriamo che le fonti (qualificate) abbiano ragione.
Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio