Nonostante l’accelerazione verso la mobilità sostenibile, le case automobilistiche perdono in media 6.000 dollari per ogni auto elettrica venduta al prezzo di 50.000 dollari, al netto dei crediti fiscali. È quanto emerge dal recente studio ‘Can OEMs Catch the Next Wave of Ev Adopters?’ realizzato da Boston Consulting Group (Bcg), che analizza le sfide economiche e strategiche che il settore automotive deve affrontare nella transizione verso l’elettrico. Le auto elettriche, pur rappresentando il futuro della mobilità a basse emissioni, non generano ancora profitti per i costruttori. “Esistono naturalmente differenze regionali e di segmento, ma l’elettrico rimane un costo significativo per le aziende- afferma Mattia Rodriquez, partner di Bcg- I maggiori oneri derivano dai costi di produzione, in particolare dal pacco batteria, che incide attualmente per il 30-35% sul costo totale del veicolo elettrico. Guardando al 2030 questo potrebbe scendere, arrivando a circa 20-25%. Ci sono inoltre costi incrementali legati a elettronica non presente su motori a combustione, tutta la componentistica software è molto superiore e questo comporta costi anche in termini di ricerca e sviluppo”. È quindi la riduzione dei costi legati alle batterie l’elemento chiave per migliorare la redditività. Nel 2022, il costo medio delle batterie era di circa 140 dollari per kWh. Secondo le previsioni di BCG, entro il 2030 questo valore potrebbe scendere a 75-100 dollari per kWh, a seconda della chimica delle celle, della geografia e delle innovazioni tecnologiche. La diminuzione dei costi sarà guidata da diversi fattori, tra cui: un’economia di scala, che con l’aumento della produzione di batterie consentirà di ridurre i costi unitari; innovazioni tecnologiche, ad esempio lo sviluppo di nuove chimiche delle celle, come le batterie allo stato solido, capaci di migliorare l’efficienza e abbassare i costi; l’ottimizzazione della catena di fornitura, come l’approvvigionamento sostenibile e responsabile delle materie prime per ridurre i rischi e i costi associati. Il successo dei veicoli elettrici dipende poi dalla capacità di soddisfare le esigenze dei consumatori. Il sondaggio di Bcg su 3.000 americani ha rivelato che il 40% sarebbe disposto ad acquistare un veicolo elettrico a patto che: una ricarica non superi i 30 minuti, incluso il tempo necessario per raggiungere la stazione di ricarica, l’autonomia sia di circa 550 chilometri per affrontare viaggi lunghi senza preoccupazioni, il costo non superi i 50.000 dollari. Attualmente, solo pochi modelli sul mercato soddisfano tutti questi criteri. Un’altra sfida significativa è rappresentata dall’infrastruttura di ricarica. Per incoraggiare l’adozione di veicoli elettrici, è essenziale sviluppare una rete capillare di stazioni di ricarica rapide e accessibili. Questo richiede investimenti congiunti da parte di governi, enti locali e operatori privati. Nonostante le difficoltà, il mercato globale dei veicoli elettrici è in crescita. Nel 2023, il 25% delle auto vendute a livello mondiale erano elettriche o ibride (full e plug-in), grazie anche alla forte produzione cinese che ha contribuito a rendere i veicoli elettrici più accessibili. Bcg prevede che entro il 2030, il 55-60% delle auto vendute saranno ibride o elettriche, con un ulteriore incremento al 75-80% entro il 2035. Questo trend sarà sostenuto da diversi fattori: – Regolamentazioni ambientali: normative più stringenti sulle emissioni spingono le case automobilistiche a investire nell’elettrificazione. – Total Cost of Ownership (TCO) competitivo: con la riduzione dei costi delle batterie e dei veicoli, il TCO dei veicoli elettrici diventerà sempre più vantaggioso rispetto ai veicoli a combustione interna. – Partnership strategiche: le alleanze tra produttori e fornitori accelereranno l’innovazione e la riduzione dei costi. Incentivi governativi: sussidi e agevolazioni fiscali continueranno a incentivare l’acquisto di veicoli elettrici. La transizione verso la mobilità elettrica è inevitabile, ma comporta sfide significative per le case automobilistiche. Nel periodo di transizione, i veicoli ibridi rappresentano un compromesso efficace per i consumatori, offrendo vantaggi immediati in termini di efficienza energetica e riduzione delle emissioni, senza le limitazioni legate all’autonomia e all’infrastruttura di ricarica. Il 56% degli intervistati da Bcg ha dichiarato di essere disposto a scegliere un ibrido se le proprie esigenze non sono soddisfatte dai veicoli completamente elettrici. Molte case automobilistiche stanno infatti investendo sia nei veicoli elettrici a batteria (Bev) che negli ibridi per i prossimi cinque anni che, secondo l’analisi, rappresenteranno il 15%-20% delle vendite di auto nuove, quando la prossima generazione di veicoli elettrici sarà sul mercato. È una sfida complessa, ma non impossibile: la transizione verso la mobilità elettrica è un processo che richiede tempo, investimenti e collaborazione tra tutti gli attori coinvolti. Con l’innovazione tecnologica e le strategie appropriate, le auto elettriche diventeranno progressivamente più accessibili e profittevoli. La vera rivoluzione elettrica nella mobilità potrà avvenire quando i costi diminuiranno e le aziende saranno in grado di garantire profitti sostenibili.