Il Giappone continua a registrare un aumento significativo della sua popolazione anziana, consolidando il suo primato come uno dei Paesi più longevi al mondo. Secondo i dati pubblicati dal Ministero degli Affari Interni in occasione della ‘Giornata degli anziani’, il numero di persone di età pari o superiore a 65 anni ha raggiunto i 36,25 milioni, segnando un incremento di 20.000 unità rispetto all’anno precedente. Si tratta di un nuovo record storico per il Paese.
In termini percentuali, gli over 65 rappresentano il 29,3% della popolazione giapponese, con un aumento di 0,2 punti rispetto all’anno scorso. Questo dato sottolinea il crescente invecchiamento della popolazione giapponese, fenomeno ormai strutturale che ha notevoli implicazioni sociali ed economiche.
Dall’analisi dei dati emerge inoltre una differenza significativa tra i generi. Tra i 36,25 milioni di anziani, 15,72 milioni sono uomini, pari al 26,1% della popolazione maschile, mentre le donne over 65 sono 20,53 milioni, ovvero il 32,3% della popolazione femminile.
L’andamento demografico non sembra destinato a rallentare. Le proiezioni del National Institute of Population and Social Security Research stimano che la percentuale di over 65 in Giappone continuerà a crescere fino a raggiungere il picco del 34,8% entro il 2040. Questo scenario solleva interrogativi urgenti riguardo alla sostenibilità del sistema di welfare e alle politiche per il supporto della popolazione anziana, in particolare nel contesto di una forza lavoro in declino e di un basso tasso di natalità.
La sfida demografica del Giappone non riguarda solo la sostenibilità economica, ma anche la necessità di ripensare servizi sociali, assistenza sanitaria e infrastrutture urbane per adattarle a una popolazione sempre più anziana. Le politiche governative dovranno affrontare questi cambiamenti con soluzioni innovative per sostenere il crescente numero di anziani, garantendo loro una qualità di vita adeguata e promuovendo una società inclusiva.