
Poste Italiane, nella foto il direttore generale Giuseppe Lasco, consolida la sua posizione come principale operatore postale in Italia, raggiungendo una quota di mercato complessiva del 33,5%. Questo dato rappresenta una crescita di 1,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente, secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio sulle comunicazioni dell’AGCOM relativo al primo trimestre del 2024.
Il settore postale italiano, che comprende i servizi di corrispondenza e di consegna pacchi, sia universali che non, vede Poste Italiane in una posizione dominante. Seguono Amazon e Brt, entrambi con una quota del 14,1%, mentre Dhl e Gls si attestano rispettivamente al 10,7% e al 10,3%. In particolare, Poste Italiane domina il segmento dei servizi di corrispondenza con una quota impressionante del 95,7%, sottolineando il suo ruolo cruciale in questo ambito.
Il mercato della consegna pacchi presenta una maggiore dinamica concorrenziale. Amazon e Brt condividono il primato con il 17,8% del mercato ciascuno, mentre Poste Italiane segue da vicino con il 16,8%, registrando una crescita di 2,0 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Altri attori rilevanti sono Dhl (13,5%), Gls (13,0%) e Ups (10,7%).
Analizzando le direttrici geografiche, nel segmento relativo a mittente e destinatario nazionali (che rappresenta il 68,9% del mercato dei pacchi), Amazon detiene il 25,9%, il Gruppo Poste Italiane il 23,0% e Brt il 22,2%. Nel segmento transfrontaliero, Dhl risulta il principale player (32,9%), seguito da Ups (29,9%) e da FedEx-Tnt (19,7%).
Il rapporto dell’AGCOM offre anche una panoramica sul valore complessivo delle aree economiche di interesse dell’Autorità, che includono le comunicazioni elettroniche, la televisione (sia in chiaro che a pagamento), la radio, l’editoria quotidiana e periodica, la pubblicità online e i servizi di corrispondenza e consegna pacchi. Nel 2023, il valore di queste aree è stato stimato in 53,85 miliardi di euro, segnando una crescita del 2,0% su base annua e del 3,1% rispetto al 2019.
Negli ultimi cinque anni, si sono osservate dinamiche differenti nei vari mercati. Ad esempio, le risorse delle comunicazioni elettroniche sono diminuite di circa 2,93 miliardi di euro, passando da 30,07 a 27,14 miliardi di euro. Questa riduzione è principalmente dovuta al calo dei ricavi dei servizi su rete mobile, un settore caratterizzato da una forte pressione competitiva. Nonostante la crescita dello 0,8% nella spesa finale della clientela residenziale e affari nel 2023, rispetto al 2019 si registra una flessione del 9,7% (-2,39 miliardi di euro).