
Il Governo italiano ha completato la riforma del sistema fiscale con l’approvazione del decimo decreto legislativo, che riordina la riscossione dei tributi. Questo importante provvedimento è stato approvato ieri dal Consiglio dei Ministri (CdM). Il nuovo decreto mira a rendere la riscossione dei tributi più veloce ed efficiente, riducendo il magazzino dei debiti fiscali, che ha raggiunto i 1.200 miliardi di euro. Tra le misure principali, c’è l’allungamento dei tempi per saldare i debiti con il fisco, portando le rate mensili da 72 a un massimo di 120 su un periodo di 10 anni. Inoltre, introduce il discarico automatico delle cartelle non riscosse entro cinque anni.
L’obiettivo è migliorare l’efficienza del sistema di riscossione, concentrando gli sforzi sui crediti con maggiori possibilità di recupero. Il governo vuole anche semplificare la vita dei contribuenti, allungando i tempi di rateizzazione dei debiti e garantendo un processo più trasparente.
Il decreto prevede un piano annuale delle attività di recupero dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, da inserire nella convenzione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef). Dopo cinque anni di tentativi di riscossione falliti, l’agente della riscossione restituirà la cartella all’ente emittente, che potrà cercare di incassare i crediti affidandosi a enti privati.
Per i debiti fino a 120mila euro, il decreto introduce la possibilità di dilazionare i pagamenti in 84 rate mensili nel 2025 e 2026, in 96 rate nel 2027 e 2028, e in 108 rate dal 2029. Dal 2031, su semplice richiesta, si potrà dilazionare fino a 120 rate mensili. Per debiti superiori a 120mila euro, i contribuenti dovranno dimostrare difficoltà economiche per ottenere le stesse condizioni.
Il costo complessivo del provvedimento, dal 2025 al 2037, è stimato in circa 2,5 miliardi di euro, coperti con il fondo taglia tasse. La riforma è stata resa graduale per ridurre l’impatto sui conti pubblici.