
L’amministrazione di Joe Biden ha annunciato, secondo quanto anticipato dall’agenzia Reuters, lo stop totale negli Stati Uniti per l’antivirus prodotto dalla società russa Kaspersky Lab. Gina Raimondo, Segretario al Commercio, ha dichiarato: «La Russia ha dimostrato di avere la capacità e l’intenzione di sfruttare aziende russe come Kaspersky per raccogliere e utilizzare come arma le informazioni personali degli americani». Di Kaspersky – una delle più grandi società di cybersicurezza al mondo, il cui antivirus è tra le soluzioni leader nel settore – si era parlato soprattutto nelle immediate vicinanze dello scoppio della guerra in Ucraina. Alcuni esperti di sicurezza avevano evidenziato i potenziali rischi per aziende occidentali e per la pubblica amministrazione, anche se l’azienda russa ha sempre respinto con forza le accuse e una «pistola fumante» non è mai stata trovata.
Le nuove restrizioni, che entreranno in vigore il 29 settembre, includono: il divieto di vendita di software Kaspersky negli Usa, il blocco di download di aggiornamenti software (cosa che rende obsoleto e quindi inutile anche per i privati l’antivirus), il divieto di rivendita e concessione di licenze, nonché restrizioni sui prodotti «white-label» che integrano Kaspersky. Inoltre, tre unità dell’azienda saranno aggiunte a una lista di restrizioni commerciali.
Questa mossa fa parte degli sforzi dell’amministrazione Biden per prevenire potenziali attacchi informatici russi e per continuare a fare pressione su Mosca in relazione alla guerra in Ucraina. Il senatore democratico Mark Warner ha commentato: «Non daremmo mai a una nazione avversaria le chiavi delle nostre reti o dispositivi, quindi è folle pensare che continueremo a permettere la vendita di software russo con il più profondo accesso possibile ai dispositivi agli americani».
Kaspersky, che ha generato ricavi per 752 milioni di dollari nel 2022, ha negato legami con il governo russo, ma è stata oggetto di crescenti pressioni negli Stati Uniti dal 2017, quando il Dipartimento della Sicurezza Interna ha vietato l’uso del suo prodotto antivirus principale nei computer e reti federali. L’azienda fondata da Eugene Kasperksy ha attribuito la decisione al «clima geopolitico attuale» definendola basata e «su preoccupazioni teoriche, piuttosto che su una valutazione completa dell’integrità dei prodotti e servizi Kaspersky». In un comunicato ha poi aggiunto: «Kaspersky non è coinvolta in attività che minacciano la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e, di fatto, ha contribuito in modo significativo con le sue segnalazioni e la sua protezione da una serie di minacce che hanno preso di mira gli interessi e gli alleati degli Stati Uniti. L’azienda intende perseguire tutte le opzioni legalmente disponibili per preservare le sue attuali operazioni e relazioni.
Da oltre 26 anni, Kaspersky è impegnata nella sua missione di costruire un futuro più sicuro proteggendo oltre un miliardo di dispositivi».
L’azienda russa, che ha una holding britannica e operazioni in Massachusetts, elenca tra i clienti grandi aziende europee come l’italiana Piaggio e la tedesca Volkswagen.
Paolo Ottolina, corriere.it