Il Ministero del Turismo ha annunciato un’importante iniziativa volta a regolamentare il mercato degli affitti brevi in Italia. Con una crescita stimata a circa mezzo milione di abitazioni, il settore degli affitti brevi ha visto un significativo aumento negli ultimi anni. Tuttavia, l’assenza di regole chiare ha portato a situazioni di irregolarità, con possibili evasioni fiscali.
Per affrontare questa sfida, il Ministero ha lanciato una banca dati nazionale sugli affitti brevi, integrando i dati regionali e delle province autonome. Questa iniziativa mira a migliorare la trasparenza e a prevenire l’evasione fiscale nel settore.
La fase sperimentale della banca dati è iniziata in Puglia e si estenderà presto ad altre regioni, concludendosi a settembre. Durante questa fase, le amministrazioni locali trasmetteranno telematicamente un set minimo di dati necessari per identificare le strutture negli affitti brevi. Questo permetterà di individuare eventuali criticità e di realizzare l’interoperabilità tra le regioni e le province autonome.
Gli affitti brevi avranno un Codice Identificativo Nazionale (CIN), che dovrà essere esposto sulle strutture e indicato negli annunci online. Durante la fase sperimentale, sarà introdotto un CIN provvisorio, denominato “Cin 1”. Solo alla pubblicazione ufficiale dell’avviso in Gazzetta Ufficiale, il “Cin 1” diventerà definitivo e sarà chiamato semplicemente CIN.
Le nuove norme introdotte prevedono sanzioni per chi non rispetta le regole, che vanno da 500 a 8.000 euro. Inoltre, i proprietari delle strutture dovranno dotarle di dispositivi per la rilevazione di gas e monossido di carbonio, oltre che di estintori, con sanzioni fino a 6.000 euro per chi non provvede a queste misure di sicurezza.