Dietro l’angolo di una delle più affascinanti gallerie di Napoli, la Galleria Umberto I, c’è un’attesa palpabile, un brusio di anticipazione che si diffonde tra i napoletani e i turisti che passeggiano. Il motivo? La grande apertura del secondo store Starbucks della Campania che ha acceso dibattiti e curiosità. Una novità che sta creando un certo fermento nella città, e non solo perché si tratta di Starbucks, ma anche perché è Napoli, la patria ideale del caffè, a ospitarlo.
L’arrivo di Starbucks in una città così legata alla sua tradizione caffettiera è una mossa audace, ma al tempo stesso intrigante. Cosa accadrà quando il sapore internazionale della famosa catena americana si mescolerà con l’aroma del caffè napoletano? Sarà un matrimonio di culture gastronomiche, un incontro tra tradizione e innovazione? “Ah, che bellu cafè, sulo a Napule ‘o sanno fa’ e nisciuno se spiega pecché è ‘na vera specialità!”, così cantava Domenico Modugno in una celebre canzone sul caffè. I napoletani accetteranno un’idea diversa?
Il sindaco Gaetano Manfredi ha accolto con interesse questa nuova realtà, vedendo in essa un’opportunità per portare un po’ di quel flavour internazionale in una città intrisa di storia e tradizione. Ma quali saranno le reazioni dei napoletani? Continueranno a preferire la tazzina di caffè napoletana o si lasceranno conquistare dai Frappuccino e dagli espresso di Starbucks? “Ah, che bellu cafè, sulo a Napule ‘o sanno fa’ e nisciuno se spiega pecché è ‘na vera specialità!”, così cantava Domenico Modugno in una sua celebre canzone. I napoletani accetteranno un’idea diversa di intendere il caffè?
L’apertura di questo nuovo store è più di una semplice inaugurazione. È un’occasione per osservare come una città così radicata nelle sue abitudini caffettiere reagirà all’arrivo di una novità così importante nel panorama cittadino.