
«Wall Street è l’unico luogo in cui chi arriva in Rolls-Royce chiede consiglio a chi arriva in metropolitana». Per descrivere Warren Buffett, il più celebre investitore al mondo, forse conviene partire da questa sua affermazione. Ricorrente. Una sorta di mantra personale. L’«oracolo di Omaha», diretta emanazione del suo fondo hedge Berkshire Hathaway, è conosciuto per aver quasi sempre indovinato le scelte finanziarie. A Wall Street viene reputato il mostro sacro del trading azionario.
Le sue origini
La leggenda narra che abbia cominciato ad investire i suoi piccoli risparmi gia a 14 anni. Quando affittò a dei pastori un piccolo terreno di famiglia nel suo Nebraska ricavandone un rendimento costante. Dopo la laurea in Economia e un master alla Columbia (e non ad Harvard che rifiutò la sua candidatura, salvo ricredersi dopo) comincia a lavorare a New York per il primo hedge fund della storia, il fondo Graham, di cui rifiuta di diventare partner quando il capostipite va in pensione. Torna nel suo Nebraska e decide di fondare la Buffett Partnership, un fondo d’investimento con il quale applica le strategie d’investimento insegnate da Benjamin Graham, dette del value investing, cioè la ricerca di titoli sottovalutati da comprare e tenere per lunghissimi periodi. Attraverso questa modalità, Buffett acquisisce partecipazioni in colossi come Coca Cola, Gillette, McDonald’s, Kirby Company e Walt Disney. Successivamente, decide di quotare in borsa la Buffett Partnership fondendola con una società tessile quotata, la Berkshire Hathaway.
L’indicatore Warren
Negli anni ha acquisito una rendita di credibilità talmente privilegiata da averlo convertito in un benchmark. A suo nome è nato persino un indicatore che orienta le scelte di investimento in Borsa a seconda di come Buffett ritiene stia cambiando il vento. Si tratta di un algoritmo che valuta le performance borsistiche legandole però al Pil degli Stati Uniti, quindi individuandone un punto di caduta industriale. Fu uno dei pochi, Warren, a prevedere seppur non con quella portata il crollo del 2008 abbandonando progressivamente i titoli bancari prima del tracollo della Lehman Brothers. E’ conosciuto per le sue attività filantropiche. Finanzia in maniera cospicua la fondazione del suo amico Bill Gates.
L’assemblea di Berkshire Hathaway
In questi giorni è stata l’assemblea annuale degli azionisti di Berkshire Hathaway a rubare la scena con una mossa significativa. La holding guidata da Warren Buffett ha ridotto la sua partecipazione in Apple del 13%, passando da 905 milioni di azioni alla fine del 2023 a 790 milioni. Buffett ha giustificato questa scelta evidenziando come le attuali politiche fiscali potrebbero portare a un aumento delle tasse aziendali. Nonostante ciò, il magnate rimane fiducioso sulla solidità di Apple sia come business sia come investimento. l portafoglio della holding è costituito da una cinquantina di titoli, dove i primi quattro rappresentano oltre il 60% dell’intero portafoglio. La partecipazione più rilevante è Apple seguita da Bank of America, American Express, Coca Cola e Chevron. Attualmente il valore delle partecipazioni è pari a 336 miliardi di dollari.
La reazione del mercato
La reazione del mercato non si è fatta attendere: le azioni Apple sono scese dello 0,9%, diventando il principale contributore negativo dell’S&P 500. Con un peso del 6% nell’indice, la riduzione ha causato un impatto negativo del 5% sull’S&P 500. «L’attenzione si concentrerà sulla «Mela morsicata», che terrà un evento speciale in cui si prevede che annuncerà nuovi prodotti, tra cui iPad e accessori hardware. Tuttavia, la crescita dei prodotti sembra essere in difficoltà rispetto ai servizi, rimanendo all’ombra di questi ultimi.
La giornata si apre con uno scivolone per Palantir, il cui titolo scambia dell’-8% nel mercato after-hours. Palantir Technologies è tra i principali beneficiari dell’ondata di spesa per l’intelligenza artificiale, registrando un guadagno in borsa superiore al 46% dall’inizio dell’anno e del 240% negli ultimi 12 mesi, gli investitori si aspettavano risultati stellari, soprattutto a causa dei dubbi legati alla valutazione dell’azienda», spiega Gabriel Debach, Italian market analyst di eToro.
Le prospettive a lungo termine
Nonostante Palantir abbia registrato un incremento dei ricavi del 21% e un aumento degli utili del 454% rispetto all’anno precedente, il mercato ha reagito negativamente a una guida più debole del previsto. La delusione ha evidenziato come gli investitori stiano cercando segnali di crescita sostenibile e certezze sulle prospettive a lungo termine.
Corriere.it