Un importante progresso nel trattamento del cancro emerge dai dati recenti: in 20 anni il numero di pazienti che rispondono alle terapie nelle sperimentazioni di fase I è raddoppiato, passando dal 9,6% al 18%. Questo dato rivela una significativa evoluzione nel campo della ricerca oncologica, dove le sperimentazioni di fase I stanno assumendo un ruolo sempre più centrale.
Le sperimentazioni di fase I, una volta limitate alla valutazione della sicurezza dei farmaci, ora giocano un ruolo terapeutico e regolatorio cruciale. Consentono infatti la rapida approvazione e disponibilità di cure innovative, aprendo nuove prospettive nella lotta contro il cancro.
In Italia, il numero degli studi di fase I è in netto aumento: nel 2022 sono stati condotti 126 studi, il 19% del totale, segnando un aumento dell’8% rispetto a due anni prima. L’oncologia rappresenta l’area di maggior concentrazione, con il 40% delle sperimentazioni totali.
Tuttavia, si evidenzia un calo progressivo della ricerca indipendente, non sponsorizzata dall’industria farmaceutica, a causa della carenza di risorse e personale. Per affrontare questa sfida e garantire il sostegno ai giovani ricercatori, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), in collaborazione con l’American Society of Clinical Oncology (ASCO), ha organizzato a Roma la seconda edizione del “Clinical Research Course”.
Il Presidente dell’AIOM, Francesco Perrone, sottolinea l’importanza del sistema italiano di gestione dei centri di fase I e il ruolo cruciale del network dei centri di fase I, che verrà implementato nel corso del 2024.
Uno studio condotto dal National Cancer Institute e pubblicato su “The Lancet” conferma questa tendenza, evidenziando un aumento significativo della percentuale di risposte globali nei pazienti sottoposti a sperimentazioni di fase I.
Questi risultati testimoniano il costante impegno della comunità scientifica nel migliorare le terapie contro il cancro e offrono speranza a milioni di pazienti in tutto il mondo.